Nonostante la paura per le scosse di terremoto ai Campi Flegrei, non c’è fuga a Pozzuoli: chi ha seconde case o ha parenti che ne dispongono sta rimediando così in questi giorni. I cittadini non chiedono soldi per andare via, ma garanzie per la messa in sicurezza delle proprie case, anche a costo di spostarsi temporaneamente durante gli sciami sismici. A segnalare il fenomeno è Il Mattino, secondo cui nessuno sta prendendo in considerazione l’ipotesi di un trasferimento definitivo.



Tutti restano in allerta ai Campi Flegrei e sono pronti ad allontanarsi, per poi tornare, prendendo precauzioni, come togliere ogni cosa dai mobili per evitare che cada tutto. La fuga, dunque, per ora è solo notturna a Pozzuoli. Lo conferma il sindaco Gigi Manzoni, segnalando che sono arrivate finora richieste di verifica delle case, perché nessuno intende andare via né richiede incentivi per lasciare le proprie abitazioni. Le richieste sono diverse, nello specifico tre: chiarezza, sicurezza e garanzie. “Noi gliele stiamo dando”, afferma Manzoni.



POSSIBILE RINVIO DELL’ESERCITAZIONE PER 33MILA ABITANTI

Nel frattempo, non ci sono certezze riguardo l’esercitazione Exe Bradisismo 2024 in programma il 30 e 31 maggio tra Pozzuoli e il quartiere Bagnoli di Napoli, il cui obiettivo è quello di simulare il terzo scenario operativo sui Campi Flegrei. Stando a quanto riportato da Il Mattino, se ne saprà di più domani, ma il Dipartimento della Protezione civile è orientato a svolgerla. A tal proposito viene citato il capo Fabrizio Curcio. I dubbi permangono tra scosse di terremoto ed emergenza sfollati, a cui si aggiungono le verifiche degli edifici. Domani è prevista una riunione, quindi si saprà se si terrà l’esercitazione, importante perché è più delicata della simulazione che c’è stata a fine aprile, visto che in quell’occasione furono sperimentati gli scenari operativi 1 e 2.



Questa esercitazione riguarda solo la Zona di Intervento Ristretta, quindi parte dei Comuni di Pozzuoli e Napoli (quartiere Bagnoli), coinvolgendo circa 33mila persone e quasi 7mila edifici. In questa esercitazione si tiene conto di possibili danni strutturali importanti e di scosse di terremoto ai Campi Flegrei così forti da non poter garantire più i servizi di base, con il conseguente allontanamento di una parte della popolazione.

INFRASTRUTTURE E INTERVENTI: LA MAPPA DELLE 110 CRITICITÀ

Del resto, la tenuta delle infrastrutture è un nodo delicato in relazione alla situazione nei Campi Flegrei, soprattutto se dovesse essere necessaria un’evacuazione parziale o totale dei residenti. Dalle verifiche effettuate dalla Regione Campania sono emerse 110 criticità, motivo per il quale sono stati previsti interventi per un costo di un miliardo e 287 milioni di euro. L’intervento più costoso è quello per la realizzazione di un collegamento della zona Ospedaliera con la Tangenziale di Napoli, perché richiede 600 milioni di euro. Con le risorse necessarie, potrebbe essere avviato nel secondo semestre del 2026 ed essere realizzato nel giro di massimo 60 mesi.

Il Comune di Napoli, stando a quanto riportato da Il Mattino, ha previsto anche un collegamento Bagnoli-Agnano e Tangenziale per 112 milioni, oltre alla messa in sicurezza dell’Asse Vomero-Soccavo-Pianura per 35 milioni e della rete fognaria alla Conca di Agnano per quasi 11 milioni. Per quanto riguarda Pozzuoli, invece, sono previsti sette interventi da quasi 52 milioni, otto per Bacoli per quasi 9 milioni di euro, 10 da 27 milioni per Monte di Procida, mentre a Marano servono 7 milioni per cinque interventi, quattro a Quarto per 8 milioni. Ci sono poi gli interventi richiesti dagli enti, da Anas a Eav e Rete Ferroviaria Italiana.