Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile nazionale, parlando dello stato di allerta ai Campi Flegrei ha spiegato che “al momento è stato confermato lo stato giallo”. Infatti “la Commissione valuta periodicamente i risultati scientifici e fino a che non ci daranno segnali diversi la situazione resta questa”. Come sottolineato ancora e riportato dall’Ansa, i livelli di allettamento dei vulcani provengono da un’analisi approfondita che viene fatta dalla Commissione Grandi rischi che analizza tutte le informazioni.



Continua intanto il fenomeno del bradisismo nella zona dei campi Flegrei. Continue scosse di magnitudo inferiore o superiore a 2 vengono registrate dall’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Nella giornata di ieri, 13 maggio, una serie di scosse di magnitudo superiore a 2 si sono registrate nel corso del dì. La prima alle 03:30 di notte, di magnitudo Md 2.9. In serata, poi, un’altra scossa di magnitudo Md 2.5 è stata registrata alle 22:49 ad una profondità di 2 km. Nel mezzo una serie di scosse più leggere che non sono state avvertite dalla popolazione, di magnitudo inferiore a 2.



Campi Flegrei, possibili scosse più forti

Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio vesuviano dell’Ingv, nel corso di un incontro nella sede della X Municipalità, ha spiegato che ai Campi Flegrei “è possibile che si verifichino terremoti di magnitudo più alta, ma non possiamo dirlo con precisione”. Lo scorso settembre, ad esempio, è stata raggiunta una scossa di magnitudo 4.2, il picco più alto negli ultimi 40 anni. Il suolo, invece, si è sollevato di 20 mm al mese, il doppio rispetto ai 10 mm di inizio anno. Di Vito ha poi rassicurato i cittadini locali spiegando che gli esperti lavorano continuamente per garantire la sicurezza del territorio.



Nonostante le rassicurazioni degli esperti, però, la popolazione locale vive col fiato sospeso e in un costante stato di paura a causa delle continue scosse. Nonostante alcune siano di bassa magnitudo, infatti, sono quasi quotidiane quelle che vengono percepite dai cittadini che vivono nei paesi dei Campi Flegrei, che temono movimenti tellurici più potenti con conseguenze disastrose.