L’eruzione che 29mila anni fa coprì di cenere il Mediterraneo è stata generata dal vulcano dei Campi Flegrei. Lo dimostra una ricerca pubblicata sulla rivista Geology. Lo studio, coordinato da Victoria Smith, ha visto la partecipazione di Antonio Costa e Roberto Isaia, dell’Ingv, e Biagio Giaccio, del Cnr. Dalla ricerca è emerso che le grandi eruzioni dei Campi Flegrei sono state più frequenti di quanto immaginato. Ma l’intervallo di ricorrenza tra un evento e l’altro resta elevato perché in media sono passati circa 12.500 anni tra una grande eruzione e l’altra. Sin dagli anni ’70 un livello di ceneri datato a circa 29mila anni fa è stato ritrovato nei sedimenti lacustri e marini di un’ampia area del Mediterraneo centrale, fornendo così la prova indiretta di una grande eruzione avvenuta nella regione. Ma nessuna prova geologica era stata finora trovata nelle aree vulcaniche mediterranee.



CAMPI FLEGREI, SCOPERTA TERZA GRANDE ERUZIONE

«Attraverso indagini stratigrafiche, geochimiche e datazione di rocce vulcaniche dei Campi Flegrei, rinvenute nella periferia settentrionale di Napoli, è stato possibile identificarne l’origine dell’eruzione che distribuì le sue ceneri nell’area», ha dichiarato il ricercatore Roberto Isaia. Con un’elaborazione al computer dei dati di dispersione delle ceneri, eseguita da Antonio Costa, è stato possibile ottenere un modello simulato dell’eruzione di Masseria del Monte dei Campi Flegrei e la stima della sua magnitudo. Questi dati indicano che la magnitudo dell’eruzione di Masseria del Monte fu 6.6, quindi simile a quella della più recente grande eruzione del Tufo Giallo Napoletano, i cui depositi formano uno spesso banco di tufo nel sottosuolo della città di Napoli, cavato e usato fin dall’età classica come pietra da costruzione. Con l’identificazione dell’eruzione di Masseria del Monte, si aggiunge quindi un terzo evento di grande magnitudo nella storia vulcanica flegrea.

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