“Sfumato un contratto con Nike”, così parla il campione olimpico di atletica perseguitato per un anno dall’ex fidanzata
Un giovane campione olimpico della nazionale di atletica ha vissuto un anno terribile, dal 2019 al 2020. Sarebbe stato diffamato e perseguitato per dodici mesi interi dalla sua ex “fidanzata”. La donna, trentenne romana, è finita a processo con accusa di stalking e diffamazione. I due si erano incontrati la prima volta nel 2018, in occasione di una festa in un locale romano. Da lì una breve frequentazione mai del tutto sbocciata, una storia passeggera la cui fine non è mai stata digerita dalla donna.
Così avrebbe messo in atto, da quel momento in avanti, una serie di comportamenti ossessivi nei confronti del campione, ad un certo punto costretto a ricorrere alla denuncia per tutelarsi. “Pensavo che dopo la querela si calmasse e smettesse di tormentarmi invece è notevolmente peggiorata“, spiega la vittima davanti ai giudici. “Io correndo per la nazionale devo allenarmi ogni giorno, lavoro anche per la mia immagine e soprattutto ho bisogno della massima concentrazione“, le parole riportate dal Messaggero.
Incubo senza fine per il campione olimpico: “Ho bloccato il suo numero ma non è servito a nulla”
“A volte è capitato che si presentasse durante le gare apposta per tirarmi giù il morale”, ha continuato a raccontare la vittima, descrivendo una situazione davvero complessa. “Ovviamente ho bloccato il suo numero ma anche questo non è servito a nulla, lei mi chiamava da numeri sconosciuti oppure utilizzava anche il cellulare di sua madre. Tra l’altro io non posso nemmeno spegnere il telefono di notte perché saltuariamente ho i controlli antidoping e devo essere per forza reperibile e rispondere anche a numeri che non conosco”, lo sfogo del ragazzo. Come se non bastasse l’imputata non si sarebbe fermata alla telefonata, ma avrebbe attaccato anche attraverso i social, spingendo indirettamente il campione a disattivare i suoi profili. “Sono fondamentali per il mio lavoro e lei mi ha costretto a disattivare il mio profilo Instagram, un profilo da oltre 20 mila followers che ho perso totalmente“, le parole dell’atleta.
Stando alla versione del ragazzo, la presunta stalker avrebbe poi scritto personalmente a tutti i suoi contatti, descrivendolo come una persona “pericolosa e bugiarda”. Insomma, l’imputata avrebbe danneggiato pesantemente la reputazione del ragazzo, oltre a demolirne il morale. “Avevo come sponsor Nike, con un contratto da 25 mila euro all’anno, al quale ho dovuto rinunciare a causa di questa situazione che ormai è diventata un vero e proprio incubo”.