IL CAMPO (NON ANCORA) LARGO DELLA SINISTRA ALLE ELEZIONI REGIONALI 2024 NONOSTANTE IL KO IN LIGURIA

La sconfitta di misura di Andrea Orlando in Liguria non ha fatto cambiare idea alla sinistra in vista delle ultime due Elezioni Regionali 2024: in Emilia Romagna e Umbria – al voto il 17-18 novembre prossimi – il “campo largo” riconferma la formazione “zoppa” senza la componente centrista legata a Matteo Renzi e Italia Viva. Assieme ai candidati Presidente Michele De Pascale (a Bologna) e Stefania Proietti (a Perugia), il Centrosinistra presenta squadre piuttosto simili, al netto delle lite civiche locali.



L’impostazione iniziale messa a punto dai leader Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli vedeva un “campo largo” che potesse replicare le fattezze della coalizione nazionale ancora tutta da costruire per contrastare alle Politiche 2027 il Centrodestra di Meloni: dopo la vittoria in Sardegna con tutti dentro, da AVS fino a Renzi e Calenda, la componente centrista è stata vittima del veto imposto dal Movimento 5Stelle dopo le Europee. La convinzione di Conte è che occorre dettare all’interno del “campo largo” una voce forte che compensi la subalternità al Pd in termini di consensi nazionali. Di contro però, Azione e Italia Viva premono su Schlein affinché allarghi i cordoni della coalizione, considerando impossibile la vittoria contro il Centrodestra senza un “campo veramente largo”.



DE PASCALE (EMILIA ROMAGNA) E PROIETTI (UMBRIA) SENZA RENZI: GLI SCENARI SUL CAMPO LARGO ALLE ELEZIONI REGIONALI

Il risultato alle Elezioni Regionali 2024 è che il Pd ha scelto alla fine un profilo di “ambiguità”, avallando il veto di Conte ma al contempo ottenendo (almeno in Emilia Romagna e Umbria) di inserire tra le proprie liste il partito di Carlo Calenda (e la formazione di Bonino e Magi, PiùEuropa). Il veto dunque è rimasto “solo” contro Renzi, il quale ha avuto buon gioco dopo i risultati delle Regionali Liguria di ottobre nel rivendicare il veto contiano come decisivo in negativo per la vittoria del Centrodestra di Bucci: il ko di misura del “campo largo” di Orlando non ha cambiato le carte in corsa, con De Pascale e Proietti che hanno confermato le rispettive coalizioni a sostegno alle Elezioni Regionali 2024.



Il Centrosinistra in Emilia Romagna schiera oltre a Pd e M5s, la lista AVS, i Civici con De Pascale e la lista Riformisti Emilia Romagna Futura, che comprende al suo interno Partito Repubblicano, Partito Socialista, PiùEuropa e Azione di Calenda. In Umbria invece, per vincere il derby tutto al femminile con Donatella Tesei, il “campo largo” con Stefania Proietti punta sui “soliti” Pd, M5s, AVS imbarcando sempre il pistone centrista senza Renzi, con aggiunta delle civiche Umbria Domani-Proietti, Civici Umbri, Umbria per la Sanità Pubblica. In Emilia Romagna e Umbria Italia Viva ha deciso di ritirare i propri simboli e candidati, ma appoggia formalmente le candidature di De Pascale e Proietti pur con dente avvelenato contro i veti del M5s: «Se Conte vuole fare una battaglia contro Schlein, la faccia pure. Ma non sulla pelle dell’Emilia Romagna, terra che già formalizzato la coalizione», ha detto Renzi durante la campagna elettorale a Bologna.

In piena campagna elettorale a determinare il semi-ritiro di Renzi era stato l’intervento netto del Presidente 5Stelle, impegnato inoltre ad una guerra interna con Beppe Grillo, nel dire come un veto contro Renzi era necessario in quanto «si è sempre distinto per distruggere e rottamare». Il “campo largo” puntava al 3-0 e già con il ko ligure il piano è saltato: per il Centrodestra un’enorme vittoria sarebbe la riconferma dell’Umbria, mentre in Emilia Romagna il “campo non largo” potrebbe comunque bastare per la vittoria di De Pascale nella regione dove ha sempre storicamente governato la sinistra.