Il ministro degli Esteri canadese ha chiesto relazioni “stabili” con la Cina, nel corso della sua visita a Pechino volta a colmare le divergenze. La rappresentante del Canada, Melanie Joly, ha incontrato venerdì l’omologo cinese Wang Yi per un incontro che ha descritto come “costruttivo e produttivo” parlandone su X. Le relazioni tra le due nazioni si sono incrinate nel 2018, in seguito all’arresto da parte delle autorità canadesi di un manager del colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei e all’incarcerazione da parte di Pechino di due cittadini canadesi, per quella che era stata vista come una ritorsione.
I tre finiti in manette, il cinese e i due canadesi, sono stati poi rilasciati ma da allora le relazioni tra i due Paesi sono incrinate. Per questo la canadese Joly ha chiesto un “approccio pragmatico nei confronti della Cina e lo sviluppo di relazioni bilaterali solide e stabili”, come si legge in un comunicato stampa dello stesso ministero. Wang, dal canto suo, ha affermato: “Le relazioni tra Cina e Canada hanno incontrato difficoltà negli ultimi anni e hanno seguito un percorso tortuoso, questo non è ciò che la Cina vuole”. Entrambe le parti, dunque, sembrano intenzionate ad impegnarsi per far sì che i rapporti tra Canada e Cina migliorino e si distendano dopo anni complicati.
Incontro Canada-Cina: le discussioni
Melanie Joly ha visitato la Cina per la prima volta dall’inizio del suo mandato ed è stata a Pechino fino a sabato, su invito di Wang. Le relazioni bilaterali tra i due Paesi, stabilite nel 1970, sono diventate più complicate nel 2018: l’ultima volta che leader cinesi e canadesi si sono incontrati è stato nel 2022, in Indonesia, con le critiche di Xi Jinping nei confronti del primo ministro Trudeau per presunte fughe di notizie. Wang, parlando con Melanie Joly, ha aggiunto che non esiste alcun conflitto di interesse tra i due Paesi e che entrambi lavorano per lo sviluppo delle relazioni bilaterali nell’interesse dei due popoli.
Inoltre, secondo il ministro degli esteri cinese, il Canada non dovrebbe inferire sulle questioni relative a Taiwan, Hong Kong e così via, poiché riguardano la politica interna di Pechino. L’omologa canadese ha affermato dal canto suo che il Canada ha intenzione di rafforzare la cooperazione in settori quali commercio ed economia, turismo, cambiamento climatico e controllo dello spaccio: tra le parti c’è stato anche uno scambio di opinioni sulla guerra in Ucraina e sul conflitto israelo-palestinese.