La Corte Federale canadese ha giudicato come “atto incostituzionale” l’aver decretato lo stato di emergenza durante le proteste dei camionisti, che manifestavano nel 2022 ai confini tra Usa e l’Ontario, contro l’obbligo vaccinale. Una scelta compiuta dal primo ministro Justin Trudeau, per la quale ora si aprono le discussioni in tribunale dopo che un giudice, lo scorso martedì ha sentenziato che il premier ha invocato i poteri straordinari per mettere fine ad una protesta e questo va contro la Costituzione.



Questo, come sottolinea il Wall Street Journal, è uno degli ultimi capitoli nella lunga serie di discrepanze tra il governo Trudeau e l’opinione pubblica, sempre più sfavorevole. A più di un anno dalle elezioni infatti cresce sempre di più l’insoddisfazione nei sondaggi. I funzionari canadesi hanno già annunciato un ricorso, ma è molto probabile che il caso presto finisca davanti alla Corte Suprema, che deciderà se l’uso dei poteri decisionali per lo stato di emergenza sia stato giustificato o meno. Il provvedimento, che già all’epoca dei fatti era stato ampiamente criticato, era stato sostenuto da una “Possibile minaccia alla sicurezza“, in quanto i manifestanti stavano bloccando l’ingresso di merci e persone al confine.



Corte Federale Canada: “Governo ha usato poteri straordinari contro manifestanti nel 2022, è incostituzionale”

La giustificazione della “Minaccia alla sicurezza” per dichiarare lo stato di emergenza ed allontanare i manifestanti che protestavano contro il governo canadese che aveva imposto l’obbligo di vaccino anti Covid nel 2022, non è una motivazione valida per il giudice Mosley che lo scorso martedì ha decretato l’incostituzionalità di tale decisione. Come ha stabilito la sentenza: “La caratterizzazione della minaccia alla sicurezza da parte del governo è un’esagerazione della minaccia e di una situazione già nota“.



Ma la situazione, come dimostrerebbero attualmente le analisi fatte a posteriori, probabilmente è stata ingrandita dopo essere sfuggita di mano alla polizia locale che non ha saputo contenere le proteste, diventando quindi un caso nazionale. E il governo, avrebbe usato i poteri straordinari, oltre che per “zittire” i partecipanti anche per compiere atti gravi contro la libertà personale, come ad esempio congelare i conti correnti dei manifestanti. Ora, come ha stabilito la Corte Federale, la sentenza costituisce un precedente critico che dovrà essere chiaro a tutti i futuri governi.