CANADA, ALLARME PER NUOVO VIRUS: LA GUIDA PER I CITTADINI

Il governo canadese ha messo in allerta i propri cittadini , invitandoli a prepararsi all’arrivo di un nuovo ipotetico virus, molto peggiore di quello del Covid-19: l’allarme su una possibile, nuova epidemia arriva da Ottawa ed è stato già rilanciato dai principali siti di informazione soprattutto per i toni allarmistici con cui si spiega che, tra le possibili conseguenze di un altro ‘outbreak’ ci sarebbero pure delle interruzioni nella fornitura di cibo e di carburante.



Come riportato dal Daily Mail, a lanciare l’allarme è stato il “Centre for Occupational Health and Safety” che, attraverso la seconda edizione del suo manuale per garantire un piano di continuità operativa in caso di epidemie di influenza e altre malattie infettive, ha fornito ai cittadini del Canada e segnatamente ai datori di lavoro delle informazioni su come prepararsi a questa eventualità e quali misure mettere in atto. Una vera e propria guida, pubblicata lo scorso giugno, e che, pur ragionando in modo solamente ipotetico, suggerisce quali potrebbero essere le conseguenze dell’arrivo di un ‘nuovo’ Coronavirus.



IPOTETICA EPIDEMIA? “RISCHIO DI INTERRUZIONI DI CIBO E CARBURANTE”

Nella nuova edizione della guida si spiega come l’esplosione di un’altra epidemia avrebbe conseguenze molto peggiori (“far worse”) del Covid-19 non solo in termini di contagi ma pure di decessi. E questo “sulla base delle tendenze della passata influenza pandemica”: la previsione è che il numero di morti potrebbe pure interessare gruppi di età ben differenti da quelli che tradizionalmente vengono colpiti durante i periodi del picco stagionale che tocca l’influenza ogni anno. Non solo: questo vademecum elaborato dal “Centro per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro” ha pure provato a ipotizzare le dinamiche di questa ipotetica pandemia.



Nel documento, stando sempre a quanto riportato dal ‘Mail’, si legge infatti che una possibile, nuova pandemia arriverebbe in almeno due o tre ondate, costringendo nuovamente la popolazione a rimanere a casa, e in ciascuna di queste ogni focolaio separato dall’altro dai tre fino ai nove mesi. Inoltre questo nuovo potrebbe avere una durata stimata in cicli di due anni e il rapporto del “Centre for Occupational Health and Safety” avverte anche che tra le priorità di aziende e datori di lavoro dovrebbe esserci anche quella di prepararsi per tempo a possibili interruzioni della catena di approvvigionamento (ad esempio i carburanti, ma anche alcuni prodotti alimentari, medicine, acqua e i servizi bancari e di telecomunicazione), riduzione della manodopera e repentini cambiamenti nella domanda dei consumatori.