Il Canada ha presentato la sua nuova Corona Reale in occasione della cerimonia di incoronazione di Re Carlo III d’Inghilterra: la novità più rilevante, come riportato da Aleteia, è che il simbolo della monarchia, rivisitato su consiglio del Premier Justin Trudeau, è privo di qualsiasi riferimento religioso.

Fino a questo momento, il simbolo della Corona Reale riconduceva alla tradizionale corona di Edoardo, quella utilizzata durante le cerimonie di incoronazione. Il motivo per cui si è deciso di attuare queste modifiche, come spiegato dal governatore generale canadese nonché rappresentante del monarca Mary Simon, è connesso alla volontà di “soddisfare le esigenze e le circostanze del paese”, incorporando “elementi che enfatizzano l’identità canadese della monarchia”. È per questo motivo che la croce è stata sostituita con un fiocco di neve e i gigli con le foglie d’acero. Il nuovo stemma sostituirà il precedente sui distintivi della polizia e dell’esercito del Canada.



Canada, nuova corona reale senza simboli religiosi: cosa significa

Il Canada, creando una nuova corona reale senza simboli religiosi, sembrerebbe avere voluto ribadire come la sua identità sia adesso quasi del tutto sconnessa da quella del Regno Unito, dato che benché sia uno Stato membro del Commonwealth britannico è del tutto indipendente. In molti hanno notato, a proposito di ciò, come lo stemma rivisitato sia molto più “multiculturale” e “multireligioso” del precedente.



In tal senso, le foglie d’acero, disegnate anche nella bandiera, hanno preso il posto dei gigli, mentre i fiocchi di neve, “un riferimento al fatto che il Paese è un regno settentrionale”, hanno preso il posto della croce. Le linee sono più frastagliate per ricordare “il paesaggio aspro del Canada”. Infine, dove prima c’erano le gemme, c’è adesso una linea blu che rappresenta i laghi, i fiumi e gli oceani che confinano con il Paese. Essa sottolinea “l’importanza dell’ambiente per i canadesi, così come gli insegnamenti indigeni secondo cui l’acqua è la linfa vitale della terra”.