Il governo canadese ha rilasciato più di una dozzina di permessi speciali per consentire alle aziende canadesi di aggirare le sanzioni economiche imposte alla Russia in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina. Un’analisi effettuata da Le Devoir sui dati federali sul commercio internazionale ha messo in evidenza come queste autorizzazioni, rilasciate da Ottawa, abbiano favorito l’esportazione di materiali e attrezzature in aree considerate “delicate” per gli alleati dell’Ucraina, poiché legate alla produzione di armi o all’esplorazione petrolifera e mineraria. Si tratta di transazioni per 2,8 milioni di dollari da marzo 2022. Molte sono avvenute nei primi sette mesi del 2023 in seguito alla controffensiva ucraina che non ha avuto però l’effetto sperato.
Secondo il report, il governo ha anche permesso a diverse società canadesi di eludere le sanzioni contro la Russia imposte proprio dal Canada stesso per l’importazione di prodotti russi, alcuni dei quali vengono utilizzati nel campo della costruzione. Il valore di queste importazioni avrebbe raggiunto più di 47 milioni di dollari da marzo 2022. Il Ministero degli Affari Esteri canadese, responsabile del rilascio di questi certificati temporanei di esportazione e importazione, ha riconosciuto l’esistenza di questi permessi speciali a Le Devoir, ma non ha voluto specificare il numero esatto e le ragioni che hanno portato alla loro emissione a causa di “motivi di riservatezza commerciale”. “Il governo trarrebbe vantaggio da una maggiore trasparenza sulla questione dell’Ucraina”, ha affermato in un’intervista Jean-François Ratelle, ricercatore associato presso l’Università di Ottawa, specialista in conflitti nello spazio post-sovietico.
Canada elude le sanzioni alla Russia: permessi speciali alle aziende
Il commercio tra Russia e Canada, reso possibile dai permessi speciali concessi dal governo federale al di fuori del suo regime di sanzioni, va apparentemente in contrasto con lo spirito della legge sulle misure economiche speciali. Il Canada ha esportato in Russia pezzi di alluminio per diverse migliaia di dollari, ma anche convertitori elettrici statici e “macchine e dispositivi a raggi X che utilizzano radiazioni alfa, beta, gamma o altre radiazioni ionizzanti”, prodotti il cui commercio con Mosca era stato sospeso dallo scoppio della guerra in Ucraina, spiega Le Devoir. Questi prodotti erano inclusi nell’allegato 7 del Regolamento sulle misure economiche speciali contro la Russia, a causa del loro possibile utilizzo nella fabbricazione di armi, stima Ottawa. L’elusione delle sanzioni ha consentito però anche l’invio in Russia di “perforatrici” canadesi e attrezzature per sondare il terreno, nonché di parti che ne consentano la manutenzione o la riparazione, per un importo di quasi 2 milioni di dollari dall’inizio della guerra. L’ultima transazione è avvenuta nel febbraio 2023.
Si tratta di prodotti inclusi in quelli vietati a causa delle sanzioni messe in atto dall’Occidente all’inizio della guerra per evitare il mantenimento del settore petrolifero e minerario russo, importante fonte di reddito per il Cremlino. Le importazioni di prodotti russi in Canada sono diminuite notevolmente, di cinque volte: nonostante ciò una manciata di permessi federali speciali hanno mantenuto le forniture a beneficio di alcune aziende canadesi. Si tratta di prodotti di “lusso” e dunque nel testo delle sanzioni federali in quanto non essenziali. In generale le sanzioni economiche imposte a Mosca dal Canada hanno interrotto in modo significativo il commercio tra i due Paesi, con le esportazioni ridotte del 1.100% tra il 2021 e il 2022.