TROVATE ALTRE 751 TOMBE DI BAMBINI IN CANADA
Si riapre la polemica in Canada per le “misteriose” tombe di bambini trovate in fosse comuni vicini a scuole o istituti cattolici del passato: nuove ricerche via radar di questi ultimi giorni hanno individuato vicino ad una ex scuola residenziale cattolica canadese della Columbia britannica, 17 fosse comuni che potrebbero contenere corpi di almeno 751 bambini indigeni delle comunità native autoctone.
Lo annuncia Canadianpress citando la First Nation – una comunità di indigeni in Canada – nel pubblicare i risultati di una nuova ricerca preliminare su tombe anonime individuate sotto il terreno di un’ex scuola residenziale. Il cimitero in questione, spiega l’ANSA, si trova nei pressi dell’ex Marieval Indian Residential School, situata nell’area della Cowesses First Nation, nel sud del Saskatchewan. Come riconosciuto anche dalla visita di Papa Francesco nel luglio 2022, sono almeno 150 mila i bambini nativi che furono costretti a frequentare le scuole cristiane finanziate dallo Stato dal diciannovesimo secolo fino agli anni ’70 proprio nel tentativo di isolarli dall’influenza delle loro famiglie e della loro cultura. Il Governo Trudeau ha poi aggiunto il carico di accuse e polemiche (ma andrebbero queste sì verificate a fondo, ndr) su «maltrattamenti e gli abusi fisici e sessuali dilaganti».
TOMBE DI BAMBINI INDIGENI NATIVI: COSA AVEVA DETTO PAPA FRANCESCO
«Con vergogna e chiarezza: chiedo umilmente perdono per il male commesso da tanti cristiani contro le popolazioni indigene»: così aveva detto Papa Francesco iniziando il suo viaggio in Canada lo scorso luglio. Incontrando le comunità di nativi indigeni – First Nations, Métis e Inuit – il Santo Padre aveva parlato di «crudeltà, gravate da devastanti e catastrofiche politiche di assimilazione e da abusi fisici e verbali, psicologici e spirituali». Papa Francesco ha chiesto in Canada umile perdono per i modi in cui «purtroppo, molti cristiani hanno sostenuto la mentalità colonizzatrice delle potenze che hanno oppresso i popoli indigeni. Oggi sono qui a ricordare il passato, a piangere con voi, a guardare in silenzio la terra, a pregare presso le tombe».
Il tema delle tombe di bambini ritrovate vicine alle scuole cattoliche non significa certo l’eliminazione fisica, ma “semplicemente” la presenza di innumerevoli vite umane lontane dalle famiglie in periodi dove purtroppo la mortalità infantile era molto alta. Da anni il “Missing Children Project” cerca di fare un censimento dei luoghi di sepoltura di bambini nativi e ad oggi ha identificato almeno 4100 bambini morti in quei luoghi sinistri: nel giugno 2021 un altro macabro precedente con il ritrovamento di altre 751 tombe anonime di bimbi sottratti ai genitori attorno ad altre scuole canadesi. «Sono anch’io consapevole che, guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato e che, guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa per dar vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio», spiegò il Papa davanti alle comunità di indigeni visitate durante il viaggio del 2022.