Potrebbe essere liberato oggi il Canale di Suez. Dopo quattro giorni dal blocco della gigante nave portacontainer Evergreen, nelle prossime ore dovrebbe finalmente liberarsi lo stretto passaggio dal Mar Rosso al Mar Mediterraneo, permettendo così nuovamente la libera circolazione delle merci. Ad essere ottimista è l’armatore giapponese Yukito Higaki, il presidente della società Shoei Kisen che è anche la proprietà della Evergreen; stando a quanto spiegato dal manager nipponico alla Bbc, sul posto sarebbero stati invitati ben 10 rimorchiatori per dragare gli argini e il fondo del canale, di modo da poter liberare la gigantesca imbarcazione lunga 400 metri e larga quasi 60, messasi di traverso durante una tempesta di sabbia e ostruendo così il passaggio.



Un blocco che ha creato una colonna di circa 200 navi ferme nel mar Rosso, in attesa di transitare dall’Africa all’Europa. “Si continua a lavorare per rimuovere i sedimenti con l’aiuto di altri strumenti di dragaggio – ha detto ancora Higaki – la nave non sta imbarcando acqua, il timone e l’elica funzionano. Una volta disincagliata dovrebbe essere in grado di ripartire”.



CANALE DI SUEZ: RITARDI PER CONSEGNE DUCATI MA ANCHE VINO E OLIO

Sul posto anche una squadra della marina degli Stati Uniti, che aiuterà le autorità locali sul da farsi, così come riferito dall’emittente americana CNN. “L’amministrazione Biden – ha fatto sapere la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki – sta seguendo da vicino la situazione”. Funzionari Usa hanno aggiunto: “Abbiamo offerto l’assistenza degli Stati Uniti alle autorità egiziane per aiutare a riaprire il canale. Ci stiamo consultando con i nostri partner egiziani su come possiamo sostenere al meglio i loro sforzi”. Nel contempo sono emerse anche le parole di Joe Reynolds, ingegnere capo della Maersk Ohio, che ha espresso solidarietà nei confronti dei colleghi della Ever Green: “Come marinai, ci lamentiamo molto delle cose. Ma capiamo anche quando altri marinai sono in difficoltà o stanno lavorando duramente giorno e notte per cercare di risolvere un problema. Siamo stati tutti in una situazione del genere”. Molte le aziende colpite dal blocco del Canale di Suez, fra cui la Ducati, che come riferisce IlGiornale.it, ha fatto sapere che alcuni prodotti non saranno consegnati in Asia in tempo. A rischio anche esportazioni di vino ed olio extravergine.

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