Il cancro ai polmoni potrebbe presto ricevere un nuovo vaccino che andrebbe a sostituire l’azione terapeutica della chemioterapia, funzionando come terapia primaria. Infatti, alcuni ricercatori dell’Institut Gustave-Roussy (Val-de-Marne), in collaborazione con l’OSE Immunotherapeutics di Nantes, guidati dal professor Benjamin Basse, hanno recentemente pubblicato uno studio, decisamente promettente, sulla rivista Annals of Oncology.



Per ora il nuovo vaccino contro il cancro ai polmoni ha concluso la terza fase degli studi clinici, ma ha bisogno di ulteriori test dato che ha coinvolto un numero piuttosto ristretto di pazienti. Nonostante questo, però, la formulazione avrebbe garantito un aumento del tasso di sopravvivenza ad un anno dall’inizio della sperimentazione del 41%, rispetto al 27,5% per i pazienti trattati con la classica chemioterapia. L’anno prossimo, tuttavia, il vaccino francese contro il cancro ai polmoni inizierà un nuovo studio di fase 3, raccogliendo più di 300 persone che dovrebbe essere sufficienti per passare alla fase successiva, in vista di una futura approvazione. Per ora, però, è impossibile prevedere se e quando il nuovo preparato entrerà effettivamente in commercio.



Come funzionerà il vaccino per il cancro ai polmoni

Insomma, per ora non c’è nulla di certo o definito in merito al vaccino per il cancro ai polmoni in sviluppo in Francia, ma si conosce già il suo metodo di funzionamento. Infatti, il professor Basse, spiega che “l’approccio non prevede la stimolazione della produzione di anticorpi come nel caso di un vaccino convenzionale, ma insegna ai Linfociti T a liberarsi delle cellule malate, uccidendo le cellule tumorali” ma lasciando intatte quelle sane.

In altre parole, il vaccino contro il cancro ai polmoni non sarà una terapia preventiva, come nel caso dei classici vaccini, ma potrà essere utile a tutti coloro che hanno già sviluppato masse tumorali ed eventuali metastasi. Inoltre, il preparato sarebbe confezionato su misura per ogni paziente, prelevando ed utilizzando una delle proteine interne della massa tumorale per “addestrare” i linfociti a riconoscerle come estranee, colpendole con precisione. Attualmente il vaccino francese contro il tumore ai polmoni è stato testato in un trial che ha incluso 219 pazienti, dei quali circa la metà ha ricevuto il preparato e l’altra metà la tradizionale chemioterapia, appurando le percentuali di riuscita del 41% rispetto al 27,5%.