Sembrano esserci sempre più correlazioni tra cancro al fegato e consumo di alcol, soprattutto se a basso costo. Ma non solo. Anche il consumo di eccessivo cibo spazzatura sembrerebbe essere alla base dello sviluppo di questa forma tumorale. Questo è quanto evidenziato dal British Liver Trust, organizzazione benefica britannica che si concentra sulla salute del fegato, secondo quanto riportato dal Daily Mail. Dunque, le diete malsane hanno alimentato un aumento del 40% dei decessi per la malattia negli ultimi dieci anni. In Gran Bretagna in particolare i tassi di mortalità per cancro al fegato sono triplicati dagli anni ’70 ad oggi.



L’amministratore delegato di Trust, Pamela Healy, ha infatti dichiarato: “I fattori chiave per l’aumento dei casi e dei decessi sono l’alcol e l’obesità. Troppi di noi bevono troppo alcol e sono in sovrappeso. Abbiamo urgente bisogno di un’azione governativa su entrambe le questioni.” In termini di numeri è stato evidenziato come si verifichino circa 6.000 casi di cancro al fegato primario diagnosticati nel Regno Unito ogni anno, che equivalgono a circa 16 al giorno. Dati preoccupanti se consideriamo che solo il 13% di quelli con diagnosi di cancro al fegato primario vive per cinque anni o più in quanto ha uno dei tassi di sopravvivenza più bassi di tutti i tumori.



COSA FARE CONTRO L’INCREMENTO DI CANCRO AL FEGATO

Sicuramente a giocare un ruolo fondamentale è la diagnosi precoce, con un migliore e più efficace accesso al trattamento, oltre a una maggiore attenzione alla prevenzione. Ma è a monte che occorrerebbe intervenire secondo Trust. Innanzitutto si dovrebbe infatti intervenire sull’accessibilità a cibi e alcol a basso costo, che sono solitamente i più dannosi per la salute ma anche i più acquistati visti appunto i costi ridotti.

Un altro aspetto su cui puntare resta poi il cambiamento dello stile di vita alimentare individuale. In questa direzione il Dipartimento della Salute britannico ritiene che l’azione per incoraggiare scelte alimentari e bevande più sane e affrontare l’obesità include l’etichettatura delle calorie sugli alimenti venduti in ristoranti, caffè e takeaway. E puntare su uno stile di vita più sano non può che apportare benefici anche al servizio sanitario nazionale britannico, dal momento che i pazienti obesi costano al NHS circa 6,5 miliardi di sterline all’anno.