Cancro al seno triplo negativo: ok Aifa al primo farmaco specifico
Gilead Science, società biofarmaceutica californiana, ha recentemente ricevuto dall’Agenzia Italiana del Farmaco, il via libera a commercializzare il farmaco sacituzumab govitecan contro il cancro al seno triplo negativo. Si tratta di una svolta importante, sottolineata in una nota emessa dall’azienda stessa, soprattutto perché ha importanti esiti sul cancro alla mammella triplo negativo (anche detto Tnbc), il più grave. Il nuovo farmaco potrà essere scelto dal paziente, o proposto dal medico, solo in seguito ad altre due o più terapie sistemiche, delle quali almeno una per la malattia in fase avanzata.
Quella offerta da Gilead Science è un’opzione importante per tutti i pazienti del cancro al seno triplo negativo, per il quale non esisteva alcuna opzione terapeutica specifica. Si tratta, infatti, del primo farmaco specifico commercializzato in Italia e sembra avere un’importante influenza anche sul benessere mentale dei pazienti. Il cancro al seno triplo negativo, infatti, ha un’incidenza del 15% rispetto agli altri tipi di tumore alla mammella, ma si tratta anche della variante più aggressiva. Colpisce in larga parte le donne giovani, con un tasso di sopravvivenza dopo 5 anni del 12%, mentre per gli altri tipi di tumore al seno si arriva anche al 28%. Dati importanti e gravi, che inevitabilmente finiscono per condizionare la qualità di vita di chi ne soffre.
Farmaco contro cancro al seno triplo negativo: “traguardo e punto di partenza importante”
Grazie allo sforzo di Gilead Science, insomma, ora in Italia si potrà usufruire del primo farmaco specifico contro il cancro al seno triplo negativo. Dallo studio in fase 3 svolto da Aifa per approvare il farmaco, è stato registrato un importante aumento della sopravvivenza mediana senza progressione del cancro, rispetto alla chemioterapia (unica opzione clinica a disposizione dei pazienti prima del farmaco sacituzumab govitecan). In termini di sopravvivenza senza progressione, il nuovo farmaco può garantire 4,8 mesi in media (rispetto agli 1,7 della chemio), mentre ma sopravvivenza globale è aumentata di circa 5 mesi (dai 6,9 con la chemio agli 11,8 con il nuovo farmaco).
La professoressa ordinaria di oncologia medica dell’ospedale universitario di Genova, Lucia Del Mastro, lo ha definito ad Adnkronos “al contempo un traguardo e un punto di partenza importante”. Si potrà ora trattare “questa malattia così aggressiva con un farmaco specifico e altamente innovativo”. Del Mastro continua sottolineando “l’efficacia di sacituzumab govitecan nel dimezzare il rischio relativo di morte nei pazienti affetti da” cancro al seno triplo negativo, definendolo “un risultato che non ha precedenti”.