Un gruppo di ricercatori sta testando la tecnologia del “Santo Graal” per evitare la chemioterapia ad alcuni dei pazienti affetti da cancro del colon-retto, il quarto tumore più comune negli Stati Uniti d’America. Essi, infatti, spesso ricevono una chemioterapia non necessaria dopo che il tumore è completamente scomparso. Come si legge su “MedicalXpress”, si tratta di una metodologia di sequenziamento genetico che può rilevare livelli di cancro precedentemente non individuabili con un semplice prelievo di sangue. In altri termini: se un paziente non ha DNA tumorale in circolazione, potrebbe non aver bisogno di chemioterapia dopo l’intervento.



“Sapevamo che molti di questi pazienti erano guariti con la sola chirurgia, solo che non avevamo un modo per sapere quali di essi avessero un cancro microscopico rimasto nel sangue, chi avesse bisogno di chemio e chi no, ha detto il dottor Mohamedtaki Tejani, oncologo medico e direttore del programma di Oncologia gastrointestinale presso l’AdventHealth Cancer Institute e l’AdventHealth Research Institute. Questo modo è il “Santo Graal”.



SANTO GRAAL, NUOVA TECNOLOGIA PER EVITARE LE CHEMIO A CHI NON NE HA BISOGNO

Uno degli studi clinici in corso, si legge su “MedicalXpress”, coinvolge pazienti con tumore del colon al III stadio, con la malattia che si è diffusa ai tessuti o ai linfonodi circostanti. A questi pazienti viene tradizionalmente prescritta la chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, anche se, secondo alcune stime, circa il 50% di loro guarisce con la sola chirurgia. Lo studio prevede di somministrare o sospendere in modo casuale la chemioterapia ai pazienti in stadio III che sono risultati negativi al test del DNA tumorale circolante, per poi seguirne gli esiti a lungo termine. Esso si concluderà intorno al marzo 2030.



In una ricerca pubblicata a maggio, un gruppo di medici canadesi hanno definito le potenziali applicazioni di questa tecnologia un “Santo Graal” per individuare i tumori ereditari, ma sono anche preoccupati per l’impatto dei falsi negativi. In tal senso, Tejani fa notare che l’AdventHealth è coinvolto in un altro studio, condotto dalla società che l’ha creato, che terrà traccia dell’impatto dell’esame del sangue sulla qualità della vita dei pazienti. La data di conclusione è il 2025. Peraltro, si augura che in futuro questo test possa essere utilizzato anche per individuare i segni del cancro al colon in coloro che non hanno ancora ricevuto una diagnosi.