LA FESTA DELLA CANDELORA 2025: COS’È E PERCHÈ SI FESTEGGIA OGNI 2 FEBBRAIO
Le candele, la luce nel mondo, il Bimbo Gesù e Maria purificata: la Festa della Candelora, che si celebra oggi 2 febbraio 2025 in tutto il mondo cristiano, è un insieme di ricorrenze e significati che fonda le origini nella Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme 40 giorni dopo Natale, unendo la tradizione antica giudaica al Nuovo Testamento. Sono due le figure chiave nella festa della Candelora, Simeone e Anna, entrambi “folgorati” dalla presenza di quel Bambino “Re dei Giudei” di cui già mezza Galilea parlava: la festa cristiana dalle antichissime origini millenarie prende dunque spunto da due eventi devozionali (la Purificazione di Maria e la Presentazione di Gesù, primo figlio maschio, al Tempio) a cui poi dal IV secolo dopo Cristo si estende alla “festa della luce”, con le candele benedette a testimoniare la trasfigurazione del Signore, unico portatore della luce divina nel mondo.
La Festa della Candelora trae ispirazione dalle parole di Simeone, sacerdote israelita guidato dallo Spirito per incontrare il Messia in quel piccolo bambino giunto al Tempio con Maria e Giuseppe: davanti alla vista di Gesù, come riporta il Vangelo di San luca, il giusto Simeone disse «I miei occhi han visto la tua salvezza», preparata dal Signore per l’intera popolazione umana nella storia. Le candele nel corso della tradizione cristiana arrivano a simboleggiare il passaggio dal buio alla luce, e vengono benedette per illuminare il cammino di fede di ciascuno: è così tradizione che prima della Santa Messa del 2 febbraio (che quest’anno coincide con la Domenica del Tempo Ordinario) vengono benedette con il rituale che la tradizione popolare in latino diffuse col nome di “candelorum”, giunta a noi come la Candelora. Assieme a Simeone che aveva dedicato l’intera vita in attesa di conoscere il Messia del popolo d’Israele, c’era anche la profetessa Anna al Tempio di Gerusalemme: anche lei aveva dedicato la sua tarda vedovanza al Signore, servendolo in tutto e riconoscendolo in quel bambino giunto fino a Gerusalemme. Un Bimbo che diviene «luce nel mondo per illuminare le genti». La data del 2 febbraio risale alle cerimonie pagane rituali dell’epoca pre-cristiana (che sempre ad inizio febbraio si celebravano con enormi fiaccolate), ma anche la tradizione ebraica del Lucernario ricorda l’uso di lampade per le strade di Israele.
LE CANDELE, LA LUCE DI GESÙ E LA RIVELAZIONE AL MONDO: IL SENSO CRISTIANO DELLA CANDELORA
Il rito e la festa cristiana della Candelora si diffuse in un primo momento nella Chiesa d’Oriente dove venne ricondotta alla Presentazione di Gesù al Tempio, mentre la tradizione occidentale insistette per secoli sulla Purificazione di Maria, altro tema chiave della fede ebraica dell’epoca prevista per ogni donna partoriente nei primi 40 giorni di vita del proprio nascituro. In pratica, le neo-mamme dovevano recarsi presso il Tempio per il rito di purificazione: la visita di Giuseppe e Maria a Gerusalemme portava dunque entrambe queste motivazioni, e solo negli anni Sessanta del Novecento la Chiesa Cattolica decise di riaccoppiarle all’interno della festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio, ricordando anche la Madonna che sebbene non avesse bisogno di purificazione, si sottopose lo stesso al rito della legge dell’epoca.
Una luce nel mondo, le tenebre rischiarate ma anche in messaggio di speranza a tutta la storia riaccade con la festa della Candelora 2025: è infatti in questo primo manifestarsi di Cristo al mondo, dopo l’Epifania, che si conferma la rivelazione di Gesù come vero Salvatore del mondo. È Simeone, con il suo Cantico, il primo a comprendere e proclamare la veridicità del Messia: non solo, nella sua commossa e quasi “drammatica” profezia, Simeone comprese e profetizzò il dolore che questa salvezza avrebbe generato per tanti, a cominciare dalla madre Maria. La Chiesa secoli dopo riconobbe quel “patimento” affrontato dal Cuore Immacolato e sottolineò la grande intuizione e profezia del Cantico di Simeone nel anticipare il patimento per la morte del Figlio Unigenito, salvo poi rinascere nella gioia della Resurrezione.
Secondo aspetti più mondani e popolari nella tradizione della Candelora, in questo 2 febbraio si pone definitivamente fine al periodo natalizio: mettere in cantina il Presepe, i vari addobbi per il Natale, è un modo non di “dimenticare” per un altro anno fino alle prossime Festività la centralità del Cristo nato, ma è un proseguire nel cammino di fede che ogni anno la Chiesa predispone per chiunque liberamente voglia aderirvi. In particolare però in alcune tradizioni locali, come nella Diocesi di Milano, le candele benedette oggi vengono poi utilizzate nella giornata di domani per la benedizione della gola previsto ogni 3 febbraio nel giorno cristiano dedicato a San Biagio.