Siamo ormai nel vivo delle Elezioni Europee 2024 che nelle prossime settimane porteranno alla formazione del nuovo Parlamento UE e alla nomina dello ‘spitzenkandidat’ che assumerà la posizione di Presidente della Commissione: un ruolo attualmente coperto da Ursula von der Leyen, che sembra essere tra le favorite in una riconferma rispetto ai risultati del 2019. Ma rispetto a quell’anno ci sarà una sostanziale differenza, che parte proprio dalla nomina del già citato spitzenkandidat per direttissima da parte dei cittadini, sistema già usato nel 2014 e che portò all’elezione di Jean-Claude Juncker, mentre la von der Leyen venne scelta dal suo partito (il PPE) per sostituire Manfred Weber, tecnicamente preferito alle urne.



La ragione era legata al fatto che la nomina diretta era vista di mal’occhio dallo stesso Consiglio UE, che temeva un ridimensionamento del suo ruolo di rappresentanza che – da Trattati – gli conferisce il potere di elezione del Presidente; con la particolare critica da parte dei Conservatori e Riformisti dell’Ecr (in parte appoggiati anche da Identità e Democrazia, meglio nota solo come Id) secondo cui il sistema dello spitzenkandidat rischia di centralizzare i poteri europei a discapito di quelli dei singoli stati.



Chi sono gli spitzenkandidat delle Elezioni Europee 2024: tutti e sette i nomi dell’ipotetico futuro presidente

Ma, quindi, in soldoni, cosa sono e come funzionano gli spitzenkandidat? È presto detto: per comprenderli al meglio basta immaginarli con i segretari dei Partiti italiani, scelti come rappresentati e candidati – ad ogni elezione politica – come potenziali presidenti del Consiglio. In tedesco – non a caso – il termine si traduce con ‘candidati di punta‘ e vanno visti con il volto scelto da ognuno dei sette partiti europei (nei quali confluiscono i partiti nazionali dei 27) per la presidenza.



Complessivamente, quest’anno, gli spitzenkandidat sono ufficialmente 7: Ursula von der Leyen per il Partito popolare europeo (Ppe); Nicolas Schmit per i Socialisti e democratici (S&D); Valérie Hayer, Sandro Gozi, Marie-Agnes Strack-Zimmermann, tutti e tre con Renew Europe (per Francia, Italia e Germania); Terry Reintke, Bas Eickhout con i Verdi per Germania e Paesi Bassi ed – infine – Walter Baier per la Sinistra europea; mentre Ecr e Id che per la loro già citata ostilità al sistema degli spitzenkandidat hanno rifiutato di scegliere un nome.