A Garzeno proseguono le indagini per l’omicidio di Candido Montini, l’anziano trovato senza vita in casa. Dopo i rilievi del Dna è stato fermato un 17enne del posto: sarebbe stato lui a uccidere il povero signore. Eros Robba, sindaco di Garzeno, parlando a “Mattino 4” spiega che in paese c’è grande incredulità per quanto accaduto: “Lo sgomento è dilagante, è lo stato d’animo prevalente. Anche le notizie delle ultime ore lasciano aperti tanti interrogativi e ci prospettano una realtà che non è quella alla quale siamo abituati. Chiaramente è un mese che viviamo in uno stato d’animo di sofferenza, inizialmente per la perdita di Candido e poi per questo esame del Dna che avrebbe portato all’assassino. Ora dobbiamo interrogarci su una serie di quesiti che ci auguriamo portino presto a delle risposte”.



Omicidio di Garzeno, parla il sindaco: “Pensavamo che non ci fosse da sospettare nulla”

Come spiega ancora il primo cittadino del piccolo paesino in provincia di Como, la morte di Candido Montini ha sconvolto tutti. “Qui c’era l’idea che non si potesse sospettare di nessuno all’interno della comunità, c’è una dimensione familiare prevalente” racconta. Il sindaco, Eros Robba, racconta poi che il giovane che avrebbe ucciso l’anziano non frequentava molto il paese: “Il ragazzo era in paese fino a domenica sera, la notizia del lungo interrogatorio e del fermo strideva con quanto accaduto giorni prima. La popolazione in prevalenza è anziana: la maggior parte delle frequentazioni non sono in paese ma nessuno poteva immaginare che potesse esserci una svolta del genere.



Il 17enne accusato della morte di Candido Montini “frequentava poco questa realtà. Ora stanno uscendo notizie di una baby gang che era stata sgominata in un paese vicino al nostro ma non c’erano opinioni che lui appartenesse a quella realtà. Era un ragazzo che in paese non aveva questo giro di frequentazione ma comunque nessuno avrebbe potuto immaginare”.

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