Episodio di vera e propria barbarie nel Siracusano dove nelle ultime ore è venuto a galla l’ennesimo caso di maltrattamenti e violenze nei confronti di un animale: in un video che ha cominciato a circolare sui social network, e che ha finito per inchiodare alle proprie responsabilità gli autori dell’orribile gesto, si vede infatti un cane legato da alcuni uomini al parafango di un auto e poi trascinato a grande velocità dall’automobile che precede quella dell’autore del video; stando a quanto si apprende il quadrupede è morto in seguito a causa delle ferite riportate mentre l’autore del gesto è stato fermato per maltrattamenti sugli animali dai Carabinieri che, secondo quanto riportato dalle cronache locali, stanno ancora indagando sull’accaduto per ricostruire quanto successo nei pressi del comune di Priolo Gargallo ed eventualmente risalire ad altre responsabilità oltre a quelle del pensionato di 69 anni che ha materialmente legato l’animale per le zampe al parafango della sua auto e di cui non si conoscono ancora le motivazioni per un gesto tanto cruento quanto gratuito.



CHOC A SIRACUSA: CANE LEGATO A UN AUTO E TRASCINATO PER CHILOMETRI

Pare che dopo la crudele corsa legato al posteriore dell’auto il povero cane sia stato soccorso da alcuni passanti e portato di corsa presso l’ambulatorio veterinario Costa Azzurra dove però, nonostante le cure e un intervento chirurgico d’emergenza, non è stato possibile salvargli la vita morendo poco dopo. “Si tratta di un atto vergognoso perpetrato ai danni di un povero animale indifeso” ha tuonato Pippo Gianni, primo cittadino di Priolo Gargallo, che si è preoccupato di presentare una formale denuncia contro il 69enne ed auspicando anche che l’uomo possa essere “punito in maniera esemplare”. Condanne all’orribile gesto anche da diversi esponenti del mondo politico siciliano e delle associazioni a difesa degli animali tra cui la Lega Antispecista Italiana (LAI) che è tornata a chiedere non solo interventi legislativi ma anche una intensificazione dei controlli a livello territoriale per prevenire maltrattamenti, abbandoni e “atti vili e crudeli come questo che non possiamo più tollerare”.

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