«La pressione dell’Unione Europea ha svuotato il Parlamento e ha spostato il potere sul Colle»: ne è certo lo storico Luciano Canfora, uscito di recente con il suo ultimo saggio “La democrazia dei Signori” con diverse riflessioni sulla attualità del sistema politico italiano ed europeo.

Raggiunto da “La Verità”, l’autorevole docente riflette sugli ultimi trent’anni di potere in Italia con una sempre più progressiva perdita degli elementi regolari previsti dalla Costituzione: «Governi Ciampi, Monti, Draghi… il processo è stato di segno contrario rispetto a ciò che prevede la Carta». Secondo Canfora, si è perso sempre più la prevalenza del potere legislativo e “responsabili” non sono solo la doppia crisi economica patita dal 2007 fino ad oggi: «il caso del Governo Monti fu un evidente caso in cui un potere molto più forte – gli organismi direttivi europei – dettava la linea a cui obbedire attraverso il capo dello Stato». È avvenuto allora – ma anche del 2021 con l’avvento di Draghi – uno spostamento netto: spiega lo storico, «In questi trent’anni de facto la cosiddetta costituzione materiale ha visto uno spostamento netto del baricentro verso il Quirinale rispetto alla presidenza del Consiglio».



IL MONITO DI CANFORA SUL QUIRINALE

Interventismo del Colle per “indirizzare” i Governi e sbandamento dei politici oltre alla forte pressione europea: questi i tre ingredienti secondo Luciano Canfora che segnano questa “nuova” fase di minor peso di Palazzo Chigi e del Parlamento in generale. «Draghi al Quirinale? Alla luce del fatto che la Costituzione materiale dà sempre più forza al presidente della Repubblica, indicherebbe una notevole presa sul funzionamento della politica». Come “cambia” il Colle ma come cambia anche il Parlamento: «È una tendenza che va avanti da un pezzo. Una delle cause del fenomeno è il fatto che molta della legislazione proviene dall’esterno. Quante direttive europee vanno direttamente alle Regioni? Molte. Quindi la cessione di sovranità determina inevitabilmente l’appassire dell’istituto parlamentare». Il “monito” lanciato da Canfora è poi più una previsione su cosa potrà succedere nei prossimi anni, specie se si dovessero concretizzare modalità “ingegnose” come un Draghi al Colle o un Mattarella bis: «Un partito unico del presi- dente diviso in partiti… Sembra un paradosso, ma ho già utilizzato la formula del partito unico articolato, che può non essere felicissima ma significa che i vertici dei partiti politici sono tra loro molto meno lontani di quanto non siano le rispettive basi».



Leggi anche

SCONTRO PM-GOVERNO/ Quella Corte dei Conti fra caso Albania, Mattarella e superbonus