Anche in Francia, come in altri paesi europei (come in Australia e Finlandia), non c’è l’intenzione di voler approvare l’utilizzo e la commercializzazione di alcune forme di Cannabis e dei suoi derivati. Solo lo scorso 13 giugno il Ministro della Salute francese François Braun , dopo la valutazione dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza dei Medicinali (ANSM), ha emesso un apposito provvedimento che vieta l’HHC e i suoi derivati, l’acetato di HHC (HHCO) e l’esaidrossicannabiforolo (HHCP), inserendoli nella lista delle sostanze stupefacenti, vietati sia nella produzione, che nel commercio e nel consumo. Spuntano però sempre nuovi derivati sempre più pericolosi.
Alla luce delle nuove sostanze sorte sul mercato occorre fare una differenza tra componenti apparentemente simili ma dagli effetti diversi. L’HHC infatti sarebbe stato vietato a differenza della CBD (che è solo un’erba di Cannabis) perchè quest’ultima, in base alle analisi condotte, non comporterebbe effetti collaterali di assuefazione e può quindi tranquillamente essere venduta al banco. Invece a seguito del consumo di HHC comparirebbero ansia, vomito e paranoia. Effetti sufficienti a vietarne in toto la circolazione.
CANNABIS, COME VIENE AGGIRATO DIVIETO: SUL MERCATO DERIVATI DAGLI EFFETTI SCONOSCIUTI
Non potendo più trovare in commercio l’HHC si stanno studiando modi per aggirare il divieto, portando sul mercato derivati che potrebbero rivelarsi ancora più pericolosi. Pensiamo all’H4CBD, una sostanza semisintetica a partire dalla molecola di CBD di cui però non sono ancora noti i reali effetti. “Non sappiamo se sia psicoattivo. È derivato da un’idrogenazione del CBD, quindi i suoi effetti dovrebbero essere simili, ma non sono ancora stati condotti studi“, afferma Anne Batisse, responsabile del Centro di Addictovigilance di Parigi.
Ciò significa che le autorità sanitarie e il governo saranno impegnati in una corsa alla regolamentazione, tenendo sotto controllo quest’estate la comparsa di nuovi derivati della cannabis che si trovano in circolazione sotto nuovi acronimi sconosciuti. Questa ampia diffusione e questo necessario controllo si rendono inoltre urgenti data la sempre più ampia richiesta dei consumatori. Pensiamo che già il 10% della popolazione consuma CBD (circa quindi 6 milioni di abitanti francesi) e chi ricerca droghe più pesanti potrebbe anche far aumentare questa percentuale.