Quali sono gli effetti e quali sono i rischi derivati dal consumo di cannabis? Ai microfoni di “Siamo Noi”, programma pomeridiano di Tv2000, ne hanno parlato gli esperti Alessandro Vento, psichiatra e psicoterapeuta dell’osservatorio delle dipendenze, e Gianna Autullo, psichiatra del Policlinico Agostino Gemelli. Vento, in particolare, ha sottolineato che il primo consumo di cannabis si registra già intorno ai 13 anni d’età, ma purtroppo vi sono eventi aneddotici anche precedenti, che risalgono ai 10-11 anni. Il punto è che “tanto più è precoce il primo consumo, tanto aumenta il danno sul cervello. Immaginate che le cellule del sistema nervoso siano come piantine, che raggiungono la loro maturazione attorno ai 25 anni d’età circa. Se vengono inquinate durante lo sviluppo, ci sono conseguenze sugli esiti della loro crescita”.



La dipendenza da cannabis, peraltro, coincide con un cambiamento morfologico di una parte del cervello, quindi con un cambio di forma da parte delle cellule. Il professor Vento ha chiarito che ci si deve preoccupare quando insorge una regolarità nel consumo di cannabis, ovvero l’abitudine di fumare con continuità. Ma quali sono i campanelli d’allarme? “La sindrome amotivazionale, l’allontanamento dalle attività che un tempo al giovane piaceva fare, come quelle sportive. Poi, i comportamenti aggressivi, reagire in maniera insofferente ai genitori, un calo cognitivo importante, l’occhio rosso, perdite di memoria e attenzione”.



CANNABIS, GLI ESPERTI: “ATTENZIONE ANCHE AD ALTRI CANNABINOIDI, NON SOLO AL THC”

Nel prosieguo dell’intervento a “Siamo Noi”, il professor Vento ha evidenziato che l’attenzione della legge e del sistema produttivo è rivolta solo al THC, il principio attivo illegale della cannabis, ma “tutti gli altri cannabinoidi non sono quantificati. Per cui, il compratore non sa a quali altri cannabinoidi si sta esponendo, in quanto esistono anche precursori del THC, come l’HHC, o altri cannabinoidi non ancora studiati e di cui non si conosce ancora l’effetto”.



La collega Autullo ha chiosato: “Dobbiamo fare un paio di precisazioni. L’inizio dell’adolescenza si è abbassato, anche per quanto concerne altre tipologie di condotte. Troviamo già intorno ai 10-11 anni d’età comportamenti che cominciano a essere quasi adolescenziali, a causa di un cambio di costume da parte della società. Detto questo, dobbiamo distinguere il contatto con le sostanze e con le condotte a rischio – che qualunque adolescente esplora per sfidare il limite e i genitori – dalle condotte autodistruttive, utili a coprire altro”.