Tra i “nemici” del clima c’è pure la cannabis. Proprio mentre si diffonde la sua coltivazione tra le quattro mura di casa, ci si rende conto come sia responsabile della liberazione di ingenti quantità di CO2. Ad approfondire il tema è Süddeutsche Zeitung, partendo dalla storia di un ragazzo in Germania che coltiva erba in casa e fornisce via social consigli per la coltivazione domestica. Un hobby non solo illegale (al momento), ma anche dannoso per il clima, visto che lui necessita di quasi 500 kilowattora di elettricità per un raccolto, il che significa 200 euro di costi elettrici. Lui però non è l’unico caso tedesco.



Il problema è che non ci sono cifre ufficiali, perché la coltivazione è vietata, comunque la situazione cambierà nel 2024, quando entrerà in vigore la legge sulla cannabis, che consente ad ogni persona di avere tre piante di cannabis in casa. Le possibile conseguenze per il clima, comunque, sono anticipate dall’esperienza Usa e dalle stime degli esperti. I ricercatori statunitensi Haley Summers, Evan Sproul e Jason Quinn hanno dimostrato che la produzione indoor di un chilogrammo di marijuana comporta un’emissione fino a 5,2 tonnellate di CO2 nell’aria. Si tratta di una quantità di CO2 pari a quella che una persona consuma in un viaggio di andata e ritorno ai Caraibi.



“GERMANIA RISCHIA DI EMETTERE 200MILA TONNELLATE DI CO2 ALL’ANNO”

Secondo i calcoli di Jutta Papenbrock, professoressa di botanica all’Università di Hannover, la quantità necessaria per coltivare tre piante a casa è 120 watt per le luci artificiali. Poiché la cannabis ha una fase di crescita di un mese e una fase di fioritura di due mesi, la Papenbrock ha calcolato un fabbisogno energetico di 150 kilowattora. Con 500 kilowattora si ottiene un raccolto tra i 300 e 500 grammi di marijuana. Considerando che uno spinello contiene solitamente tra 0,3 e 0,5 grammi, con un chilowattora di elettricità si produce poco meno di 434 grammi di CO2, quindi un chilogrammo di erba causa poco meno di 540 chilogrammi di CO2.



Si tratta di una quantità inferiore a quella della coltivazione indoor negli Stati Uniti, ma comunque quasi pari a quella di un volo dalla Germania a Maiorca. Quel che emerge, dunque, è che la coltivazione della cannabis consuma molta energia ed emette molta CO2. In assenza di dati precisi, in Germania si procede con le previsioni. Ad esempio, l’economista Justus Haucap dell’Università Heinrich Heine di Düsseldorf ha stimato in uno studio il consumo annuale di cannabis in Germania a 400 tonnellate. La sola coltivazione di erba provocherebbe più di 200mila tonnellate di CO2 all’anno.