Se non si trova una quadra su praticamente nessun dossier (da Ilva ad Aspi, da Iva a piano rilancio, dal Mes fino alla scuola) all’improvviso la sinistra sembra ricoompattarsi solo su un tema, la cannabis legale: questa mattina a Roma si è tenuta la manifestazione promossa da “Meglio Legale” per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell’uso delle altre sostanze, in aperto contrasto alla proposta della Lega di Matteo Salvini che mirava a “penalizzare” l’uso delle medesime sostanze. Nel sit-in organizzato davanti alla Camera dei Deputati rientra nella campagna “#IoColtivo” e oggi ha raggiunto l’adesione di 2mila nuovi iscritti tra cui 16 parlamentari di diverse fazioni politiche, così che ha gioco facile “Affari Italiani” a rinominare la possibile intesa sulla proposta di legge d’iniziativa popolare Legalizziamo (sostenuta da oltre 100.000 firme e depositata nel 2016) il nuovo “patto dello spinello”.



Matteo Mantero (M5S), Riccardo Magi (+Europa), Caterina Licatini (M5S), Aldo Penna (M5S) hanno portato in piazza alcune piantine di cannabis poco dopo sequestrate dalle forze dell’ordine intervenute per ripristinare l’ordine. Tra i diversi interventi in piazza da segnalare oltre a M5s e Radicali-PiùEuropa anche esponenti di Pd, Italia Viva, Leu e Gruppo Misto: come riporta Repubblica, tra loro c’erano Emma Bonino, Riccardo Magi, Enza Bruno Bossio, Doriana Darli, Michele Sodano, Davide Aiello, Eugenio Saitta.



CANNABIS, IL “DISTINGUO” DI ALESSANDRO DI BATTISTA

«In un paese normale l’io non lo farei non può diventare automaticamente e quindi tu non lo devi fare. E penso che legalizzare la Cannabis sia meglio che proibire. E legalizzare non vuol dire incentivare il consumo, ma far venire meno un apporto finanziario a chi specula sul proibizionismo. Legalizzare vuol dire mandare la mafia in bancarotta» rilancia Emma Bonino invitando anche gli altri parlamentari a dar seguito all’iniziativa di legge per la cannabis legale in Italia. Il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova ha poi aggiunto «Io Coltivo è un’iniziativa lanciata ad aprile, con il coinvolgimento di 20 associazioni, duemila cittadini e venti parlamentari che hanno portato in piazza le piantine di cannabis coltivate come forma di disobbedienza civile».



Dietro alla possibile intesa dei diversi partiti di centro-sinistra si eleva un distinguo importante fatto da Alessandro Di Battista, leader movimentista del M5s e aspirante leader nazionale dei pentastellati: pur condividendo la battaglia per la legalizzazione della Marijuana, “Dibba” spiega sui social «Volete la regolamentazione della produzione e della vendita della cannabis? Allora evitate di farvi i selfie con una canna in mano. Si tratta di gesti infantili ed altamente controproducenti. Ricordano coloro che pretendono di ottenere un miglioramento dei diritti civili per gli omosessuali esibendosi in volgari forme di trasgressione durante i Gay Pride. Ogni forma di comunicazione individualistica ed autoreferenziale allontana il raggiungimento del risultato. Ancor di più se riguarda battaglie che dovrebbero essere sociali e quindi collettive. La fine del proibizionismo della cannabis è una battaglia sociale, oggi ancor di più, e va fatta in modo laico e razionale».

Sempre Di Battista aggiunge poi i dati che consiglierebbero una continuazione del progetto di legge sulla legalizzazione della cannabis: «In Italia ci sono oltre 6 milioni di consumatori di cannabis. Rimediare qualche grammo di hashish, piaccia o non piaccia, è facile come comprare un pacchetto di sigarette. L’unica differenza è che i guadagni miliardari di questo commercio non hanno fatto altro che rafforzare organizzazioni mafiose e criminali».