La cannabis è il nuovo terreno di scontro del governo. Da una parte la Lega, a cominciare dal ministro Matteo Salvini, che punta ad una più rigida regolamentazione della droga leggera, dall’altra il Movimento 5 Stelle, per cui la questione non sembrerebbe essere all’ordine del giorno. Nonostante il parere contrario dei grillini, a cominciare dal ministro Di Maio, il leghista ha tirato dritto per la sua strada, comunicando di essere pronto a chiudere tutti i negozi non a norma che commercializzano la cosiddetta marijuana light, quindi con bassi livelli di thc e perfettamente legale. Per farlo ha emanato una direttiva ufficiale, una vera e propria stretta sulla cannabis attualmente in vendita. Va precisato che quanto imposto dal titolare del Viminale non è una chiusura generalizzata di tutte le attività che commerciano Cannabis, ma dei controlli più serrati da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine, affinché i rivenditori siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge, come qualsiasi altra attività in Italia. La direttiva in questione vieta inoltre di vendere le «infiorescenze» della pianta in quantità che potrebbero causare problemi dal punto di vista «psicotropo e stupefacente», con l’obiettivo, chiarisce lo stesso ministero dell’interno, di garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute e all’ordine pubblico.
CANNABIS LIGHT, DIRETTIVA SALVINI: NEGOZI A RISCHIO
E a Civitanova Marche non hanno perso tempo, visto che il Questore di Macerata, Antonio Pignataro, ha fatto chiudere pressoché immediatamente due negozi che vendevano fino a poche ore fa cannabis legale, con annesso comunicato ufficiale in cui spiega di aver onorato la sua “promessa” alle mamme, che ogni giorno sono in pensiero nel vedere i propri figli far uso di marijuana. Pignataro è stato contattato da diversi genitori in questi mesi, preoccupati che i propri figli fumassero erba: «La cannabis è l’anticamera dell’inferno – l’appello dello stesso questore – è l’anticamera dell’eroina e della cocaina». Salvini ha voluto ringraziare le forze dell’ordine per la chiusura delle attività marchigiane, aggiungendo in occasione di un comizio a Pesare che è iniziata una vera e propria guerra “via per via”, con l’obiettivo di combattere lo spaccio di stupefacenti.