Caos cannabis light, bagarre in Senato. Proteste delle forze di maggioranza per lo stralcio della norma della manovra, mentre dai settori dell’opposizione sono partiti scroscianti applausi. E non sono mancati i momenti di tensione, con Lega e Fratelli d’Italia sugli scudi. Simone Pillon, esponente del Carroccio, si è scagliato contro il Movimento 5 Stelle: «Vergogna, volete dare la droga ai ragazzini». Nel mirino del Centrodestra finisce Alberto Airola, bersagliato da FdI nel corso del suo intervento: «Perché non commercializzare la cocaina». E lo scontro è proseguito anche durante l’intervento del dem Andrea Marcucci, con Ignazio La Russa che ha urlato al senatore pentastellato: «Drogato!». Necessario l’intervento della presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, contestata aspramente dall’alleanza giallorossa – M5s in prima fila – per la bocciatura della norma sulla cannabis light.



CANNABIS LIGHT, SCONTRO GOVERNO-OPPOSIZIONE AL SENATO: VIDEO

«Bloccata in Senato la vergognosa norma sulla coltivazione e la distribuzione di “droga di Stato”. NO allo Stato spacciatore, la battaglia della Lega non si fermerà mai!», l’esultanza del leader della Lega Matteo Salvini, da sempre contrario alla legge sulla cannabis light tanto voluta dagli ex alleati di Governo grillini. Soddisfazione anche in casa Fratelli d’Italia, questo il commento del deputato Fabio Rampelli: «Lo stop nella legge di bilancio della commercializzazione della cannabis, sotto lo 0,5% di thc, rappresenta una grande soddisfazione. Ha vinto la nostra levata di scudi, insieme a quella delle comunità terapeutiche e delle famiglie colpite dal flagello droga, chissà perché rigorosamente avverse a ogni firma di legalizzazione. Per il M5S e Pd si tratta di una fumata di erba andata male, una ‘fumata nera’». Netta la presa di posizione di Marco Furfaro, di area dem: «3.000 aziende e 12.000 lavoratori che coltivano la canapa a fini industriali, commerciali ed energetici a rischio perché la destra di questo Paese non sa far altro che inculcare paura negli italiani per ingannarli e avere il loro voto. La odiano l’Italia, altroché».



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