Dopo la squalifica a Sha’Carri Richardson, positiva alla cannabis, la Wada pensa alla revisione del regolamento

La Wada, Agenzia mondiale mondiale antidoping, potrebbe non considerare più la cannabis come sostanza dopante dal 2023. Dopo il caso Sha’Carri Richardson, esclusa poco prima dell’inizio delle scorse Olimpiadi di Tokyo, in seguito a un controllo antidoping, in cui era risultata positiva al Thc, principio attivo della marijuana, si era aperto un dibattito sulla questione. La velocista statunitense, era stata sottoposta al controllo dopo aver corso in 10”86 ai 100 metri dei Trials di Eugene, lanciandosi come favorita verso le Olimpiadi giapponesi.



La sospensione di 30 giorni, non le ha quindi permesso di prendere parte alle Olimpiadi di Tokyo, impedendole di competere per una medaglia. Oro dei 100 metri femminili, vinto dalla giamaicana, Elaine Thompson-Herah. In seguito alla squalifica della ventunenne statunitense, molti vip e atleti che si sono schierati dalla parte della centometrista, compreso l’attuale presidente della World Athletics, Sebastian Coe, che in merito al regolamento, aveva dichiarato: “Non sarebbe irragionevole avere una revisione”.



L’annuncio della Wada: Faremo una revisione sullo status dopante”

Il sostegno ricevuto da Sha’Carri Richardson, dopo la squalifica subita, ha aperto il dibattito, e la Wada, sarebbe pronta a revisionare il regolamento sulla cannabis. La centometrista, aveva commentato la squalifica sul suo profilo Twitter, limitandosi a un: “Sono umana”. Con una nota ufficiale, l’Agenzia mondiale antidoping ha comunicato: “A seguito della ricezione di richieste da un certo numero di parti interessate, il comitato esecutivo ha approvato la decisione del gruppo consultivo di esperti della lista di avviare nel 2022 una revisione scientifica dello stato della cannabis“.



La Wada però precisa che: “La cannabis è attualmente vietata in competizione e continuerà ad esserlo nel 2022“. La marijuana e altri derivati, quindi tutte le sostanze che contengano il Thc, restano ancora vietate da regolamento. Dopo la squalifica inflitta a Sha’Carri Richardson, anche il presidente degli USA, Joe Biden aveva espresso la sua opinione, commentando: “Le regole sono regole e come tali vanno rispettate, ma possono essere cambiate”.