Nonostante il canone RAI confermato anche nel 2025 non sia un’imposta eccessivamente alta, resta comunque una delle tasse più discusse nel nostro Bel Paese. In questi ultimi anni le opposizioni hanno tentato di ridurlo, qualcuno anche ad abolirlo e altri hanno ritenuto giusto lasciarlo.
La storia di questa tassa, interpretata dalla Legge come “imposta di concessione governativa” nasce nel lontano 1938. Il Governo fin dai tempi storici ha voluto far pagare i cittadini italiani una sorta di sostentamento per far godere del servizio pubblico radiotelevisivo.
Canone RAI 2025: a chi spetta pagare?
Il canone RAI anche nel 2025 prevede le stesse regole dell’anno scorso: il pagamento è dovuto da parte di tutti i cittadini italiani che in casa abbiano una TV o un trasmettitore in grado di ricevere il segnalare radiotelevisivo (anche se non ci fosse interesse a guardare i canali RAI).
Il motivo è legato al solo possesso di un apparecchio televisivo in grado di trasmettere il segnale via radio fornito a sua volta come “servizio pubblico per i cittadini”.
Nel 2016 giunge però una novità che ha fatto storcere il naso ai cittadini italiani: l’addebito del canone RAI direttamente nella bolletta della luce (ad eccezione di chi gode dell’esenzione dal pagamento).
L’addebito può essere abrogato se il cittadino dichiara di non avere alcun dispositivo in grado di ricevere il segnale, a patto che sia vero e indipendentemente dall’utilizzo dell’apparecchio televisivo.
Il costo del canone RAI
Il costo del canone RAI 2025 è aumentato a 90 euro, rispetto ai 70€ precedenti applicati come sconto e per il solo anno di imposta 2024. Lega Nord aveva proposto la proroga della riduzione, bocciata poi dagli altri partiti, specialmente dai voti contrari di Forza Italia.
Una annotazione importante da fare sul prezzo del canone RAI è l’applicabilità in base a chi deve pagare. Strutture ricettive come hotel, alberghi o B&B, non pagano – come i cittadini privati – 90€ annui, bensì un importo più elevato e che varia in base al numero di device e alla categoria dell’attività economica.
Infine va detto che i 90 euro pagati dai cittadini con addebito diretto in bolletta, vengono ripartiti in dieci mensilità (da gennaio a ottobre) e con un corrispettivo di 9€ al mese.