In commissione Vigilanza Rai, durante l’audizione dei vertici, a gran voce i protagonisti hanno chiesto di proteggere il canone. Resta isolata solo la Lega, che non ha sollevato neanche il problema, forse in attesa che il Giancarlo Giorgetti prenda posizione posizione. Il ministro del Tesoro sarà pro o contro la proposta? Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha spiegato al Corriere della Sera che avrebbe chiesto un incontro al ministro.



“Ho invitato il ministro in Vigilanza ma non c’è ancora una data” ha detto la presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi Barbara Floridia. Sergio, amministratore delegato, ha chiesto “adeguatezza, certezza e stabilità” delle risorse: queste sono infatti irrinunciabili per sostenere gli investimenti. L’amministratore delegato della Rai Sergio ha chiesto che in caso di discussione del canone in bolletta sia valutata “con estrema attenzione l’efficacia della soluzione alternativa e i correlati rischi individuando preventivamente le misure di mitigazione”. L’AD è tornato sul tema del pluralismo rivendicando la modalità partecipativa con cui si stanno costruendo i palinsesti. In Rai sono stati confermati tutti i programmi che richiedevano un avvio rapito e ha annunciato che “nessuna trasmissione di inchiesta sarà cancellata”.



Sergio: “Addii? Spiace per Annunziata. Invece Fazio…”

Sergio ha proseguito: “Per quanto, invece, riguarda la fonte primaria e caratteristica del servizio pubblico, che procura quasi il 70% delle risorse complessive di Gruppo, mi limito a sottolineare alcuni dati incontrovertibili e noti: il canone ordinario unitario in Italia è il più basso tra i principali Paesi europei; la percentuale del canone ordinario pagata dall’utente per il finanziamento del servizio pubblico che arriva nelle casse della Rai è ancora lontana da quella dei principali Servizi Pubblici Europei, che possono fare affidamento su risorse pubbliche di gran lunga più elevate di quelle, cumulative, da canone e pubblicità su cui può contare la Rai”.



L’amministratore delegato ha avvertito: “Desidero, pertanto, rappresentare con forza la necessità che qualora – pur in assenza di cogenti e ineludibili disposizioni comunitarie – si intendesse procedere, a distanza di pochi anni dall’entrata in vigore del sistema del “canone in bolletta”, ad una revisione del sistema di riscossione del canone, ebbene, in tale circostanza, sarà indispensabile valutare con estrema attenzione l’efficacia della soluzione alternativa e i correlati rischi, individuando preventivamente le misure di mitigazione”. Riguardo gli addii, l’Ad ha commentato: “Spiace per Annunziata, avremmo difeso il suo spazio. Fazio invece aveva deciso prima di andare via”. Per Sergio, “la Rai deve essere di tutti”. Nelle ultime nomine sono state valorizzate “risorse cessate da incarichi apicali, sanando situazioni che avrebbero potuto degenerare in contenziosi”.