Tra le novità della manovra del governo Meloni c’è il taglio del canone Rai in bolletta. Ad annunciarla il vicepremier Matteo Salvini, che durante la conferenza stampa sull’approvazione della legge di Bilancio ha parlato di «un primo intervento sul canone Rai che sarà tagliato dalla bolletta dei contribuenti». Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al termine del Consiglio dei ministri ha precisato che un quarto del canone Rai non sarà più pagato in bolletta: «L’importo scende da 90 a 70 euro, quindi in bolletta passa da 20 a 15 euro, è l’inizio di un’intervento».



Finora i contribuenti pagavano il servizio per un totale di 90 euro l’anno con la possibilità di rateizzazione del valore complessivo da 9 euro l’una. La somma da tempo è inserita tra le voci della bolletta dell’energia elettrica, ma non si esclude una piccola rivoluzione su questo aspetto. Infatti, l’Ue in precedenza si era pronunciata per sottolineare come ogni Paese debba garantire la massima trasparenza circa le componenti aggiuntive delle tasse sull’energia. Un monito ribadito anche recentemente, visto che in ballo c’è il Pnrr.



CANONE RAI, VERSO ABOLIZIONE IN 5 ANNI?

Tra le ipotesi di riforma del pagamento del canone tv Rai ci sarebbe quella di legarlo non al possesso di una tv, ma di un’utenza telefonica. Consentirebbe di «ridurre il canone pro capite. Basti pensare che oggi il canone risulta pagato da 21 milioni di utenti e le utenze telefoniche attive sono circa 107 milioni», aveva dichiarato il ministro Giorgetti nei mesi scorsi. C’è una bozza del ddl della Lega, dal titolo “Modifiche al testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici in materia di servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, riduzione e abolizione del canone di abbonamento e disciplina della società concessionaria del servizio pubblico“, con la proposta di ridurre progressivamente l’importo del canone Rai, «con un taglio a cadenza annuale del 20 per cento, fino al suo totale azzeramento».



La bozza provvisoria del testo che AdnKronos aveva visionato riporta l’obiettivo di cambiare il canone tv , che «risulta oggi anacronistico e ingiusto, in quanto è dovuto per la semplice detenzione di apparecchi atti o adattabili a ricevere un segnale». Lo stesso Salvini aveva previsto un percorso per arrivare in 5 anni all’abolizione del canone Rai.