Le canzoni del Festival di Sanremo 2023: le pagelle

Ascoltando in anteprima le 28 canzoni che dal 7 all’11 febbraio saranno in gara al Festival di Sanremo 2023 è difficile dire se tra queste ci siano delle perle che con il tempo resteranno impresse nelle menti e nei repertori dei cantanti, anche perché dopo un solo ascolto le orecchie non sono calde abbastanza per riconoscere fino in fondo pregi e difetti.



La prima impressione generale è di un Festival di Sanremo 2023 più tiepido rispetto alle ultime due edizioni, senza picchi, generalmente amalgamato sui dettami del mercato: da una parte la nostalgia dei millennial che si cibano ancora di residui pop anni ’90, dall’altra l’avanzata di ragazzini e ragazzine che giochicchiano con rap, trap e affini, molti dei quali (sei) giunti dalla selezione di Sanremo Giovani.



I due grandi senatori del Festival di Sanremo 2023, ovvero Anna Oxa e I cugini di campagna (al loro debutto assoluto a Sanremo nell’anno del 50° anniversario di Anima mia), si sono presentati con canzoni che guardano al presente, scritte e composte da musicisti contemporanei, come ha dare un colpo di spugna alle accuse di mummificazione del suono. Passiamo ora alle canzoni.

Gianluca Grignani con la canzone Quando ti manca il fiato

Da ospite di punta della scorsa edizione del Festival di Sanremo ora Gianluca Grignani torna nelle vesti del concorrente per l’edizione 2023. Ad un rimo ascolto della canzone che porta in gara, dalla chitarra anni ’90 che la introduce, sentiamo subito la voglia di tornare al successo, magari compiendo il percorso che quasi 20 anni fa portò Marco Masini alla vittoria. E qui, parlando del padre scomparso e del complicato rapporto con lui, ricorda proprio il cantante fiorentino, nella sincerità accorata che porta la voce a spezzarsi, nel cantautorato orchestrale che gli potrebbe garantire una buona posizione in classifica finale. 6,5



Colapesce e DiMartino, con la canzone Splash provano a vincere Sanremo 2023

Ecco il perfetto esempio di “lato B”, smaccatissimo tentativo di Colapesce e DiMartino di replicare il successo al Festival di Sanremo di Musica leggerissima, sia nella struttura sia negli arrangiamenti, pop sbarazzino e dai nobili antenati (Battisti, Battiato), accattivante forse, ma di certo meno efficace nella melodia e nei suoni. 5,5

Articolo 31, con  la canzone Un bel viaggio

É tempo di reunion per gli Articolo 31 che arrivano a Sanremo 2023 ma hanno già messo le cose in chiaro, il loro progetto non è una banale “operazione nostalgia”. Il testo della canzone che portano in gara cita Frank Sinatra e questa è l’ennesima variante di My Way in cui un’artista fa i conti con la propria vita e il tempo che passa. Tutto giusto, se non fosse che i testi e la musica sono banalotti, la musica segue la scia del pop-rap contemporaneo e il mix tra Fedez e 883 non sembra giovare a J Ax e Dj Jad. 5-

gIANMARIA, con la canzone Mostro

La base house della canzone di gIANMARIA, con la quale debutta a Sanremo 2023, è accattivante e lega il dancehall con la platea sanremese, la trap adattata alle leggi sanremesi dell’armonia. Pezzo dignitoso. 6

Anna Oxa, con la canzone “Sali (Canto dell’anima)”

Pezzo bondiano del Festival di Sanremo 2023, musicato da Fio Zanotti sulla scia delle canzoni di 007. Musica cinematica e testi ambiziosi (di Oxa, Bianconi dei Baustelle e Kaballà). La voce di Anna Oxa è un po’ sacrificata dall’atmosfera, dalla cassa in quarti, dalla produzione, dal ritornello poco efficace, ma si mostra vibrante nel finale. Non è un pezzo da vittoria, visto anche il peso del televoto, ma un piazzamento anche per rispetto alla storia dell’artista, ci potrebbe stare. 6+

Mr. Rain, con la canzone “Supereroi”

Ad un primo ascolto la canzone di Mr. Rain con la quale partecipa a Sanremo 2023 è ricca di romanticismo acceso e sanità mentale per una cantilena che oscilla tra il rap all’acqua di rose e le smielatezze dei nuovi cantautori sanremesi come Ultimo ed Ermal Meta. Però bel tocco d’astuzia dell’arrangiamento piazzare un coro di bambini durante l’ultimo ritornello. 5,5

Rosa Chemical, con la canzone “Made in Italy”

Le canzoni d’amore sono meglio stonate” e il rapper esegue coerente, stonando lo stonabile e facendo rientrare tutto questo nel suo gioco, nel percorso di trasgressione che lo porta in scia Achille Lauro, ma senza il côté vittimistico e cristologico. Rosa Chemical a Sanremo 2023 strizza l’occhio ripetutamente, tra be bop e swing riarrangiati in chiave dance (come Tu vuo’ fa’ l’americano), dance pensata per le radio meno imbalsamate. Funzionerà di sicuro, anche perché è pensata per diventare un culto sociale. 5,5

Giorgia, con la canzone “Parole dette male”

Tra le più attese del Festival di Sanremo 2023, e tra le candidate principali alla vittoria, Giorgia torna alle origini al soul leggero che la vide esordiente proprio a Sanremo, con arrangiamento anni ’80 e ’90 e un pezzo in cui la composizione è molto meno importante dell’interpretazione, tutta calibrata per il finale; peccato che il pezzo appaia debole, incapace di attrarre l’orecchio o di giocare con le emozioni. 5

LDA, con la canzone “Se poi domani”

La partecipazione a Sanremo 2023 di Luca D’Alessio ha fatto molto discutere in quanto “Figlio d’arte”. Ad un primo ascolto della canzone, LDA anziché ispirarsi al padre Gigi D’Alessio, da cui non eredita nemmeno i trucchi neo-melodici che portano certe canzoni napoletane a voler essere cantate a squarciagola a prescindere dalla loro bellezza, guarda ai Backstreet Boys e ai suoni delle boy band. Tutto banale, dal testo alla musica, ma di sicura efficacia per il pubblico di riferimento, quello teenager di casa presso Maria De Filippi. 4

Lazza, con la canzone “Cenere”

Una delle sorprese probabili del Festival di Sanremo 2023 è la canzone di Lazza, uno di quei pezzi che appare più fuori posto musicalmente a Sanremo (produce e compone Dardust, che campiona come avrebbe fatto Moby 20 anni fa) e che proprio perciò accende l’interesse. Dance rappata, più vicina a Elodie che al genere che lo ha reso il più venduto in Italia nel ’22, ma è uno dei pezzi più centrati dell’intero lotto, dopo il primo ascolto. 6,5

Ariete, con la canzone “Mare di guai”

Ancora Dardust alla musica, mentre la cantautrice alle parole si affianca con Calcutta, è un pezzo chiaro e preciso nell’andamento, nella melodia, nell’arrangiamento e nella voce. Gioca semplice e (lo) fa bene, con puro pop adatto alla sua contemporanea vocalità, tradito solo da un crescendo finale, con aumento di ritmo, un po’ fuori tempo, ma è un pezzo fresco, nei limiti del contesto. 6+

Sethe, con la canzone “Cause perse”

Voce tirata che quasi strappa, come il ritmo e i bassi dell’arrangiamento, per raccontare rapporti spezzati, tra genitori e figli, oppure tra amanti, ritmo elettronico su atteggiamento “strappacuore”, ma senza troppa volgarità. 6+

Tananai, con la canzone “Tango”

Ddopo essere diventato un cult per la sua canzone stonata lo scorso anno, il cantante non cerca il bis, ma si produce in un pezzo il cui ritornello e bridge paiono volare indietro di 20 anni, tra sexy shop e malinconie urbane. Non c’è niente che la faccia emergere, nemmeno la sua voce sbilenca. 5

Levante, con la canzone “Vivo”

Dopo il primo ascolto, quello di Levante è il pezzo migliore in gara al Festival di Sanremo 2023. Pop elettronico di classe che ricorda Christine and the Queens, composto e cantato su misura della propria voce e con un testo che fa emergere la personalità della sua autrice in solitaria: “Vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico” ed è una delle migliori frasi che canteremo nel 2023. Un tormentone che è anche un bel pezzo. 7+

Leo Gassmann, con la canzone “Terzo cuore”

Altro figlio d’arte presente al Festival di Sanremo 2023 che dal padre ha ereditato il modo di impostare e portare la voce, fondamentale per portare il pezzo nelle radio. Prevedibile fino all’apertura melodica su basso pulsante, ha perlomeno un modo originale di scrivere la solita storia (quest’anno egemonica) di amori finiti e un finale sospeso inusuale. 5+

Modà, con la canzone “Lasciami”

Dopo il primo ascolto la canzone dei Modà a Sanremo 2023 si notano subito che i giri armonici e cadenze melodiche sono inalterati rispetto a qualunque pezzo del gruppo, ma la canzone è meno pacchiana e fastidiosa rispetto allo stile tonitruante di Kekko e soci. Parte piano e urla solo nel finale, la chitarra rombante del ritornello è uno dei rarissimi tocchi vagamente rock che sentiremo nel corso del festival. 5

Marco Mengoni, con la canzone “Due vite”

Marco Mengoni, altro favoritissimo per la vittoria di Sanremo 2023, altra mezza delusione, o meglio altro lato B che nella migliore delle ipotesi scopriremo meglio con gli ascolti. Pop post-X-Factor prodotto perfettamente, ma l’orchestrazione e l’arrangiamento sembrano confusi nel ritmo, anche il ritornello pare debole, pensato a tavolino per l’applauso finale – che probabilmente arriverà – ma senza veri guizzi. 6

Shari, con la canzone “Egoista”

Col supporto di Salmo ai testi, la cantante di Shari a Sanremo 2023 sceglie una veste sonora trip-hop non particolarmente innovativa ma intrigante e funzionale al pezzo, è interessante l’andamento dinoccolato e indolente, la voce strafottente che canta stralci di psicologia tossica (“Vorrei qualcuno da amare per poi fargli del male”), un po’ come Madame, il cui confronto – lo vedremo – finisce quasi pari. 6-

Paola e Chiara, con la canzone “Furore”

La reunion di Paola e Chiara che i millennial attendevano per titillare il gusto pop-trash è affine alle attese, forse non proprio alle pretese. Disco Music anni ’70 rivisitati in chiave appena moderna, ma il pezzo in gara al Festival di Sanremo 2023 non si scatena mai, nonostante il brusco cambio di tono e l’auto-tune. Vamos a bailar era su un altro pianeta. 5

I cugini di campagna, con la canzone “Lettera 22”

Il connubio più assurdo del Festival di Sanremo 2023 è quello che vede I cugini di campagna abbinato a La rappresentante di lista, il miglior gruppo pop italiano di oggi, che cura testo e musica assieme ai titolari. Il risultato è un testo perfettamente in linea con il passato della band, mentre musica e arrangiamento sono più contemporanei, gli echi di Barry White e Earth Wind and Fire si stemperano in atmosfere odierne e un gusto musicale che sorprende, relativamente: manca il ritornello killer, la differenza la farà l’interpretazione dal vivo. 6-

Olly, con la canzone “Polvere”

Ritmo e cadenze “da stadio” per la canzone di Olly, un po’ come Dove si balla di Dargen D’Amico lo scorso anno al Festival di Sanremo. Pezzo pop ad alto volume e ritmo veloce, ma con poco da dire e far sentire, senza nemmeno il ritornello trascinante che una canzone anthemica dovrebbe avere. 4,5

Ultimo, con la canzone “Alba”

A quattro anni dalla delusione per il secondo posto, Ultimo si presenta al Festival di Sanremo 2023 e punta di nuovo alla vittoria, forte di uno stile musicale che si presta al gusto dei votanti dell’Ariston: stavolta parte più lento, con un piano alla Venditti e un understatement musicale, vocale e di testo diverso dal solito. Peccato che poi, inevitabilmente per il tipo di canzone, salga e cresca, dimostrando una mancanza di stile e coraggio. Come i Modà ma senza sfacciataggine sentimentale. 5

Madame, con la canzone “Il bene nel male”

Finalmente Madame, dopo tante polemiche che la stanno accompagnando in questo pre Festival di Sanremo 2023, torna a far parlare con la sua musica. Ad un primo ascolto della canzone in gara l’arrangiamento techno ha una certa classe, ma la scelta musicale è banale e la stessa interprete pare appiattita come stile, senza gli atout che si era giocata alla prima apparizione. Restano divertenti i giochi ritmici sulle parole, ma forse è un po’ poco. 6-

Will, con la canzone “Stupido”

“Volevo fare il poeta, ora l’essere umano”, forse meglio così per un pezzo che, come spesso fanno gli artisti che escono dalle “cantere”, riutilizza la genuinità della musica giovane a uso e consumo del mercato. “E divento pure un po’ banale”. Se lo dice da solo. 5

Mara Sattei, con la canzone “Duemilaminuti”

Con Mara Sattei collabora alla scrittura della canzone per questo Festival di Sanremo 2023 il cantante dei Maneskin ma è difficile capire come. Pezzo per Sanremo 2023 è pensato per una voce suadente per la quale costruire una ballata, convenzionale e convenzionalmente efficace. Potrebbe però crescere con gli ascolti e piazzarsi bene in classifica. 6

Colla Zia, con la canzone “Non mi va”

Siamo dalle parti di Rovazzi, pop frenetico e accelerato quello portato a Sanremo 2023 dei Colla Zia, quasi goliardico e in parte accattivante, quanto meno aderente alle ambizioni di una canzone simile. 6+

Coma_Cose, con la canzone “L’addio”

I Coma_Cose a Sanremo 2023 giocano ammiccanti sul loro passato successo (“Ma il nostro fuoco lo hanno visto tutti”), ma il pezzo resta un po’ ingabbiato nella ritmica, nella griglia del sanremese pezzo precedente, purtroppo meno vitale. Un’altra B-Side, appunto. 6-

Elodie, con la canzone “Due”

Altra grande favorita per la vittoria finale di Sanremo 2023, è Elodie che si presenta sicurissima di sé, come una diva col suo stile estetico e musicale, fatto di arrangiamenti efficaci, pochi fronzoli sonori, melodia e vocalità rodate. Senza eccessi, ma sostanzialmente un pezzo riuscito. 6,5

Sanremo 2023, un Festival sottotono?

Gli ascolti dal vivo delle canzoni di Sanremo 2023, le interpretazioni e le esecuzioni dei musicisti, gli arrangiamenti orchestrali che spesso reinventano o stravolgono i pezzi saranno centrali per capire il vero valore dei pezzi, che con gli ascolti sapranno rivelarci aspetti nascosti, nel bene e nel male.

A questo primo orecchio, il Festival di Sanremo 2023 sembra appunto un po’ fiacco, meno brillante dei recenti anni di Amadeus ed è difficile valutare possibili vincitori, dato che i favoriti sono un po’ deludenti. Quello che si nota è l’evoluzione di suoni danzerecci o elettronici come parti dei pezzi più musicalmente interessanti; se poi queste sensazioni saranno condivise anche dalle giurie lo scopriremo fra meno di un mese.