La lingua di asfalto che corre da Napoli a Roma passando dal litorale si chiama Domiziana. Ai tempi dell’Impero il luogo oggi chiamato Mondragone era la vecchia Sinuessa, oggi sommersa come Baia. Nel Medioevo i Normanni costruirono un forte sulla montagna, il Mons Dragonis, che diede in nome al paesino nella piana sottostante sin dal Medioevo, cancellando il ricordo stesso di Sinuessa che giace tuttora, come un tesoro prezioso, sommersa nei flutti e sconosciuta ai più.
In quella terra stretta tra rovine romane sul mare e la piana di Roccarinola alle spalle, negli anni 80 sono sorti ai lati della via consolare locali, caseifici e negozi di minutaglia varia che la fanno assomigliare ad una cittadina del Far West, con le insegne che illuminano il vialone lungo chilometri. Negli anni recenti il mare ha ripreso un po’ di colore grazie alle prime bonifiche e la balneazione ha riportato un po’ di turismo stanziale che affolla nei mesi estivi lidi e bar sul lungomare parallelo alla via consolare. Ci sarebbero anche delle acque termali e un sito archeologico unico, ma lo sviluppo e la ricchezza del posto rispondono ancora alla logica della terra, da coltivare o su cui piantare ombrelloni. Nell’entroterra fertile per le eruzioni di millenni fa del vulcano spento di Roccamonfina l’agricoltura la fa da padrona e nella stagione estiva braccianti e bagnanti condividono le stesse vie. Insegne in cirillico e cinese con ottimi caseifici si contendono gli avventori.
Alcuni insediamenti urbanistici, figli del periodo del cemento selvaggio, sono occupati da etnie diverse che in un clima di autodisciplina, degna di un’enclave, si affaccendano tra campi e strade. L’estensione del territorio ed il rapporto funzionale tra locali e nuovi residenti ha evitato che le comunità si sfiorassero e ognuna ha vissuto le sue vicissitudini.
Mondragone (Caserta) è stata terra di casalesi, intesi come clan, ed ha ospitato comunità di ogni dove, affamata come è l’agricoltura italiana di braccia a buon mercato. Sino a quando il Covid non ha fatto irruzione nelle palazzine occupate (a che titolo è presto per dirlo e non è detto senza il consenso di qualcuno) dalla comunità di cittadini bulgari, la convivenza ha risolto i suoi dissidi senza divise e clamore. Ora che la paura del morbo attanaglia i sonni e soprattutto la possibilità di affittare le seconde, terze, quarte case visto il numero di immobili vuoti in inverno che si popolano d’estate ai turisti, il conflitto è evidente ed i due mondi si sono scontrati. Le braccia dei campi (con deviazioni anche altri settori) contro la movida a buon mercato delle famiglie con bambini con il rischio concreto di non vedere più affollare la battigia e lasciare a secco i proprietari di immobili “uso vacanze” ed i tanti lidi balneari, bar e pizzerie che speravano di incassare un buon dividendo proprio dal Covid, che scoraggia ogni uscita dalla regione.
Lo Stato ha messo il naso in questo ginepraio di cointeressenze provocando il tilt e ognuno ha tirato fuori la sua spina. I residenti locali che vogliono allontanare il rischio per tornare a sperare in una stagione balneare ricca di incassi, e la comunità bulgara che le sirene lampeggianti le conosce solo come espressione di controllo documenti.
Il Covid, come in altri casi, fa emergere le contraddizioni e chiede soluzioni. Ora che Mondragone è nota ai più, vedrete urlare contro l’immigrazione (ma i bulgari sono cittadini comunitari) e la gente dire che non ce la fa più, diranno che il governo avrà fatto poco o nulla e che la camorra ha un ruolo forte nel territorio, vi diranno che i cittadini sono arrabbiati perché la stagione estiva è persa e che a pochi chilometri fu trucidato Jerry Maslo per la lotta ai caporali, vi chiederanno di schieravi o la useranno per dire che uno è più bravo dell’altro.
Se potete andate su Google Earth, cercate Mondragone e fate caso ai quadratini che sono a pochi metri dalla costa, dentro al mare. Quella è Sinuessa, il tesoro sommerso, che tutti dovrebbero valorizzare per evitare che resti nella memoria un gruppo di bulgari e qualche cittadino arrabbiato e Mondragone assomigli invece ad un Far West creato ad arte per tirarvi la giacca e distrarvi da ciò che conta. Il futuro vero nascosto dai flutti, non le finte verità urlate per i voti.