Interpretare il modus operandi di Forza Nuova solo all’interno di un contesto nazionale costituisce un errore di analisi molto rilevante, soprattutto perché non consente di comprendere la progettualità politica a medio–lungo termine di raggruppamenti di tale natura.

Secondo Fabio Bego, non dobbiamo infatti dimenticare che Fiore è il presidente dell’organizzazione transnazionale di estrema destra Alliance for Peace and Freedom (Apf). Il 6 ottobre, tre giorni prima dello scoppio dei disordini a Roma, si è tenuto all’Hotel Moskva, nel centro di Belgrado, un Congresso dell’Apf. L’evento è stato presentato da Miša Vacić, leader del partito ultranazionalista serbo Srpska Desnica (Destra serba, ndr). Fonti serbe riferiscono che c’erano cinque ospiti dall’Italia, tra cui Roberto Fiore. Srpska Desnica si è unito all’Apf nel dicembre 2020 e Fiore ha annunciato la notizia sul suo account Twitter. All’incontro hanno partecipato Yvan Benedetti del Parti Nationaliste Français, Claus Cremer del Nationaldemokratische Partei Deutschlands, Manuel Andrion di Falange, Gonzalo Marín García di Democracia Nacional, Cristi Grigoras di Noua Dreapta e Ioannis Zografos di Elasyn. Quest’ultimo ha riprodotto un messaggio registrato del leader del partito ed ex membro di Chrysi Avgi (Golden dawn) Ioannis Lagos che è attualmente in prigione. All’evento ha partecipato anche una delegazione di “veterani russi”.



Il canale YouTube di Srpska Desnica ha pubblicato un video con estratti degli interventi degli ospiti. Evidenziano le sfide che le parti devono affrontare nei rispettivi paesi. Roberto Fiore ha parlato della lotta che il suo partito sta portando avanti contro la “tirannia sanitaria” che sarebbe imposta all’Italia. Ha affermato che “in questo momento c’è una lotta enorme contro il tentativo di distruggere la libertà delle persone”. Ha elogiato Miša Vacić e il suo partito per essere andati davanti al parlamento serbo per avvertire i politici che se avessero imposto una tirannia sanitaria, avrebbero fatto una rivoluzione. Non è molto chiaro a quale episodio si riferisca Fiore: potrebbe ricordare l’assalto al parlamento serbo del 7 luglio 2020, ma in quell’occasione la Srpska Desnica non prese una posizione chiara. La dichiarazione di Fiore potrebbe essere servita come tentativo di legittimare le azioni di Forza Nuova pochi giorni dopo a Roma.



Vacić sembra essere in buoni rapporti con Fiore. Si sono anche incontrati a maggio per un convegno dell’Apf a Roma. Un video pubblicato sull’account twitter di Vacić il 3 giugno lo mostra mentre regala magliette a esponenti di estrema destra europei, tra cui Roberto Fiore. Nel recente incontro di Belgrado, Vacić ha affermato che quando era a Roma si era reso conto che nell’Unione Europea essere un patriota è un crimine, mentre in Russia i patrioti sono visti come degli eroi. Ha anche detto di essere stato in prigione dieci anni fa perché era contrario all’organizzazione dei gay pride in Serbia. Vacić ha affermato che a Mosca la situazione era diversa perché la polizia non picchiava i nazionalisti ma i gay.



Discutendo di politica internazionale, gli attivisti di estrema destra hanno espresso ammirazione per la Serbia e riconosciuto i suoi diritti sul Kosovo. Fiore ha affermato che la Serbia non è sola nella sua lotta contro la “falsa potenza del Kosovo” e che tutta l’Europa nazionalista la sostiene. Vacić ha chiesto azioni congiunte affinché l’opinione pubblica mondiale capisca che i serbi non avrebbero ceduto le loro pretese sulla regione. A quanto pare l’Apf ha messo il Kosovo in cima alla sua agenda. Secondo le informazioni riportate sul sito web delle organizzazioni, “il prossimo incontro dell’Apf è ora previsto per metà novembre nella parte settentrionale del Kosovo (…) a sostegno delle giuste richieste del nazionalismo serbo”.

Questa prossima manifestazione nei territori controllati dai serbi del distretto di Mitrovica potrebbe scatenare gravi conseguenze a lungo termine per serbi e albanesi, nonché per tutti i Balcani. Parte dell’estrema destra continentale potrebbe voler compromettere la pace nella regione per polarizzare ulteriormente il dibattito politico europeo. Da un lato, l’inclusione della questione del Kosovo nell’agenda dell’Apf può essere un modo per Fiore e altri leader di estrema destra dell’Europa occidentale di trarre maggiore sostegno dalla Serbia. D’altra parte, il Kosovo può rappresentare una “nuova” Ucraina orientale per l’estrema destra continentale, ovvero un’area contesa dove lanciare una crociata congiunta contro i nemici “occidentali” e “orientali”.