Magistrati che dovrebbero essere trasferiti e che non lo sono; elezioni del nuovo Consiglio superiore della magistratura che nessuno sa quando si terranno; referendum sulla giustizia ignorati dai giornali e in cui difficilmente si raggiungerà il quorum. Lo dice Frank Cimini, giornalista già al Manifesto, Mattino, Apcom, Tmnews e attualmente autore del blog giustiziami.it quando parla del triste stato in cui versa la giustizia italiana: “È tutto in una fase di stallo che si spiega solo con l’interesse della magistratura di scaricare tutto sul prossimo Csm, peccato che si continui a rinviare la data del voto.
Una magistratura che continua a fare i propri interessi e che per ricompattarsi non trova niente di meglio che tornare ad accanirsi contro Silvio Berlusconi con accuse e richieste di condanne che ancora una volta non stanno in piedi”.
Si avvicina la data dei referendum sulla giustizia: la magistratura in che condizioni è?
Brutte, come sempre. Il Csm non decide su quello su cui dovrebbe decidere, come i trasferimenti dei Pm indagati a Brescia. Sembra che vogliano rinviare alla prossima consiliatura. Le elezioni dovrebbero tenersi tra luglio e settembre, ma appare chiaro che vogliano rimandarle alla fine dell’anno o all’inizio del prossimo. Ma i trasferimenti o li decidi subito o altrimenti vuol dire che c’è una ragione per cui questi magistrati devono rimanere lì.
Quale sarebbe questa ragione?
Vogliono far passare il tempo per limitare i danni. Non sappiamo quando verrà eletto il nuovo Csm, la sensazione è che vogliano scaricare tutto questo stato di cose ai loro successori. È un andazzo che va bene a tutti. Le correnti interne si dividono sui posti da spartirsi, ma al di là di qualunque riforma la mentalità è sempre quella di fare i propri interessi. Possono permetterselo perché la politica è debole e ricattabile e non li mette davanti alle loro responsabilità
Da un bel po’ non si sente più il presidente della Repubblica dire qualcosa, o sbaglio?
Mattarella dice che bisogna fare la nuova legge elettorale del Csm e intanto le cose slittano. Il problema è che all’opinione pubblica di tutto questo non interessa nulla, non interessa neanche la guerra, figuriamoci della magistratura. La gente pensa al lavoro, alle pensioni, al costo della vita.
Intanto come dicevamo all’inizio si avvicina il 12 giugno, giorno dei referendum sulla giustizia. Secondo te la gente andrà a votare?
Secondo me non si arriva al quorum. Secondo i sondaggi andrà a votare una fascia tra il 27 e il 31%, i giornali non ne parlano, e le procure ne hanno fastidio perché dai referendum arriverebbe un messaggio politico negativo per loro.
E lo sciopero dei magistrati della scorsa settimana? Che segno ha lasciato?
Lo sciopero è stato un flop. Lo avevano capito anche loro, ma hanno deciso che sarebbe stato peggio se lo avessero revocato. Hanno voluto fare ugualmente una prova di forza e gli è andata male. La magistratura era divisa non tanto nel merito, ma per ragioni di opportunità, perché avevano capito che non avrebbero potuto bloccare la riforma Cartabia.
Questo è un segnale positivo, no?
Sì, ma i magistrati sono dipendenti statali e non possono permettersi di scioperare perché c’è una bozza di legge che a loro non piace. Non è più il 1992, quando avevano la forza di andare davanti alle telecamere a reti unificate a dire che si dimettevano perché senza le manette non potevano lavorare. Oggi la magistratura ha perso quasi tutta la sua credibilità per colpa loro.
E intanto torna alla ribalta Silvio Berlusconi con la richiesta di condanna a sei anni per ipotetica corruzione delle ragazze presenti alle feste a casa sua perché sostenessero la versione delle “cene eleganti”. Che ne pensi?
Lo fanno per cercare di ricompattarsi. La magistratura è andata in crisi dal giorno in cui è scomparso l’imputato Berlusconi, non hanno più saputo che fare. Si attaccano di nuovo a lui chiedendo una condanna per un reato che non c’è. Silvio Berlusconi è stato assolto in via definitiva dalle accuse di concussione e prostituzione minorile. Adesso tirano in ballo quelle ragazze dicendo che sarebbero state reticenti, quando dovevano essere sentite come indagate e oggi le vogliono sentire come testimoni. Questo mina tutto il processo.
Lo accusano di “discredito dell’Italia a livello planetario”…
Questa è una cosa ancor più ridicola. Se è stato assolto questa richiesta è ancora più ridicola. Non capiscono che con Berlusconi non è più come una volta, molti magistrati stessi hanno dichiarato che nei suoi confronti c’è stato accanimento giudiziario. Si ricompattano per poter gridare al lupo cattivo, ma qui il lupo non c’è più. C’è un signore anziano di 86 anni che non ha più neanche il Milan, ma solo il Monza. È un teatrino quello di questa magistratura che non cambia mai.
(Paolo Vites)
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