L’UE ha recentemente approvato il pacchetto di norme green sulla deforestazione agricola che, se tutto procede secondo i piani, dovrebbero entrare in vigore entro la fine del 2024. Il regolamento, però, nel frattempo potrebbe subire una brutta battuta d’arresto, o necessitare di una revisione approfondita o anche di uno slittamento, perché sono parecchie le aziende che operano nel settore alimentare che si stanno opponendo al testo.
Prima di arrivare alle polemiche, però, è necessario approfondire in cosa consistono le norme UE sulla deforestazione agricola. L’ambito di applicazione del regolamento è quello delle norme per la transizione green e mira a ridurre fortemente la vendita di alimenti coltivati su terreni precedentemente deforestati. Un regolamento che di fatto renderebbe l’Europa la prima al mondo a cercare di combattere la deforestazione agricola, ma il testo è anche soggetto di parecchie critiche dal settore alimentare di tutto il mondo, specialmente perché la norma entrerà in vigore piuttosto velocemente, peraltro nel mezzo dei raccolti (e della successiva vendita) degli alimenti coltivati, magari proprio sui terreni deforestati.
Le critiche al testo contro la deforestazione agricola dell’UE
Insomma, all’atto pratico la norma contro la deforestazione agricola dell’UE impedirà la vendita di prodotti alimentari coltivati su terreni che erano forestali. Ad essere colpite maggiormente saranno le produzioni di olio di palma, caffè, cacao, carne bovina, soia e gomma. Secondo la Louis Dreyfus Company, uno dei maggiori commercianti alimentari, il testo, però, entrerà in vigore troppo presto, ragione per cui è stata chiesta una proroga per lavorare con gli agricoltori.
Similmente, il testo sulla deforestazione agricola dell’UE è poco chiara, non definisce correttamente le sanzioni, né i metodi applicativi della norma, facendo dubitare gli agricoltori della veridicità dei controlli. Inoltre, quando entrerà in vigore rischierà di creare un sistema a due livelli per il quale i produttori e commercianti alimentari divideranno le loro forniture per rispettare le norme europee, ma eluderle vendendo i prodotti della deforestazione agricola esternamente all’UE, senza che il fenomeno si riduca realmente. Un altro dei rischi maggiori è che si finisca per colpire i piccoli agricoltori che possiedono pochi terreni e i paesi più poveri, dove la deforestazione ha dato un via importante all’economia. Infine, si teme una ricaduta sui costi per i consumatori europei, che si troveranno a pagare prezzi più alti per alimenti green.