Le femmes vip si sono tagliate qualche ciocca di capelli. Solo qualche esule italiano ed europeo è sceso davanti alle ambasciate iraniane. Poi, silenzio. È stato prudente tacere quando nelle mani di assassini e deicidi avevamo delle connazionali, che bisognava salvare.

Forse trattative segrete frenano altri Paesi per simili situazioni. Perché altrimenti la tombale rassegnazione verso il regime criminale di Teheran sarebbe solo un’onta, un marchio di infamia indelebile, per un mondo che si fregia di difendere in ogni luogo la libertà e i diritti dell’uomo.



Di più, insistere per rivendicare come diritti tutti i desideri che ci balzano in capo suona offensivo nei confronti di chi perde la vita per affermare il diritto vitale, naturale, indiscutibile di poter esprimere il proprio pensiero, studiare, amare, muoversi, pregare. E appare ancora più ipocrita la partecipazione troppo facile alle proteste che stanno incendiando un paese che ha legami profondi con l’Europa, con l’Italia.



Non bastano i tweet o le performances tricologiche. Ci sono strumenti che costano, tanto più in tempi in cui la crisi brucia. Ma i giudizi dovrebbero essere netti, come netta, una volta tanto, è stata la presa di posizione della presidenza del Consiglio italiano, che ha usato, unico e solo, parole durissime, dichiarandosi indignato per l’esecuzione assurda e belluina del primo manifestante per “inimicizia con dio”.

Scrivo con la minuscola il nome di un idolo feroce cui sacrificare ogni ragione e ogni pietà. E coi giudizi le sanzioni, che pesano, e peserebbero vieppiù col tempo, ma servirebbero ad isolare le bestie che governano col terrore quella terra bella di umanità e cultura, mentre apparecchiano fughe vergognose in Stati altrettanto criminali dall’altra parte del mondo.



Sostenere le donne iraniane significa sostenere quel che crediamo, quel che vogliamo per i nostri figli, che mai debbano vedersela con fasulle e ignobili religioni di Stato e i suoi scherani barbuti. Dov’è l’Europa? Che non si dica che ci si interessa alla tragedia ucraina solo perché più prossima. Anche perché sono gli ayatollah grondanti sangue a sostenere le azioni del dittatore russo.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI