La situazione apparentemente si è calmata. Un accordo tra le milizie di Tripoli e il ministro dell’Interno, Imad Trabelsi, garantirebbe la sicurezza delle sedi istituzionali della capitale. Tuttavia, il vero motivo del contendere, la Banca Centrale libica, rimane un nodo da sciogliere, con il governatore destituito dal Consiglio di presidenza che non vuole andarsene e invoca una decisione della magistratura sul provvedimento che prevede la sua sostituzione alla guida della Banca Centrale.
Toccherà alla Corte Suprema, spiega Ibrahim Magdud, intellettuale e arabista libico, decidere a chi spetta indicare il capo dell’istituzione bancaria. Un provvedimento atteso, poiché da esso dipende l’uso dei fondi pubblici, che senza un capo riconosciuto della Banca Centrale rischiano di rimanere bloccati.
Intanto, Al Siddiq Al Kabir, il governatore “defenestrato”, ha presentato un esposto alla Procura Generale, proprio in seguito a un tentativo di assalto al quartier generale della Banca Centrale per mettere in atto la decisione del Consiglio presidenziale (una sorta di triumvirato che fa le veci del presidente del Paese) di sostituirlo con Mohamed Al-Shukri.
Dietro tutto questo ci sono gli scontri tra Dbeibah, capo del governo di Tripoli riconosciuto a livello internazionale, e lo stesso Al Kabir, che si opporrebbe a spese straordinarie richieste, ma che già in passato ha criticato il governo per alcune spese fuori luogo.
Cosa sta succedendo a Tripoli? Le milizie sono ancora in agitazione per il controllo della Banca Centrale? C’è una decisione su chi sia il legittimo governatore?
Al Kabir è andato a Tunisi e non ha firmato le sue dimissioni. La sua firma è inoltre quella che vale per la Banca Mondiale e gli altri istituti all’estero. La Banca Centrale, per il momento, funziona, ma l’esecutività del procedimento che porta al cambio della guardia al vertice rimane ferma.
A chi tocca dirimere la questione?
Hanno portato tutto alla Corte Suprema per decidere chi ha il potere di licenziare il governatore. Al Kabir sostiene che non può essere rimosso dal Consiglio di presidenza. Gli accordi di Ginevra stabiliscono che la competenza sul governatore della Banca Centrale spetta all’Alto Consiglio e alla Camera dei rappresentanti. Il Consiglio di presidenza, per giustificare il suo provvedimento, ha fatto ricorso a un escamotage, lo stato di emergenza, nel quale l’organo che rappresenta la presidenza può procedere a qualsiasi atto, compresa la sostituzione del governatore.
Ma lo stato di emergenza è già stato dichiarato?
È stato dichiarato da molto tempo, ma si discute anche su questo: per le due Camere non esiste. I giudici supremi libici dovranno stabilire quale delle due procedure previste bisogna seguire per nominare il governatore, stabilendo così se Al Kabir debba restare o meno. Tutto dovrebbe risolversi entro una decina di giorni.
Chi sta dalla parte del governatore e chi lo vuole cambiare?
Il Parlamento è dalla parte di Al Kabir, mentre Dbeibah (il capo del governo di Tripoli riconosciuto a livello internazionale), anche se non compare ufficialmente in tutto questo, è contro di lui. È lui che ha sollevato tutto questo polverone: è in disaccordo con il governatore riguardo al bilancio dello Stato e a una serie di spese. In sostanza, Al Kabir non concede i fondi a Dbeibah.
A cosa dovrebbero servire questi fondi?
Le voci dicono che dovrebbero servire per spese straordinarie, senza specificare per cosa debbano essere utilizzati. Al Kabir, comunque, aveva già contestato in precedenza alcune spese a Dbeibah, chiedendogli delle giustificazioni.
Haftar da che parte sta?
Con il Parlamento, la Camera dei rappresentanti che si trova in Cirenaica.
Le milizie che avevano circondato la sede della Banca Centrale, almeno per il momento, se ne staranno buone?
C’è stato un accordo per cui le milizie resteranno ai margini della vicenda della Banca Centrale, lasciando che se ne occupi il ministero dell’Interno, cioè la polizia, che presidierà la sede della Banca Centrale e le altre sedi istituzionali. Tuttavia, si resta sempre in attesa della Corte Suprema, che deve stabilire chi ha la legittimità di nominare il governatore della Banca Centrale.
(Paolo Rossetti)
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