C’è un personaggio “di altissimo livello, un esponente di rilievo che ha avuto un grande ruolo nella composizione di questo governo e che nella ripartizione dei ministeri si è sentito trattato non all’altezza del ruolo che ha avuto”. È la “gola profonda” che secondo Nicola Biondo, ex capo della comunicazione del M5s alla Camera, autore con Marco Canestrari del libro Il sistema Casaleggio, ha “lanciato un messaggio in codice a Di Maio pieno di minacce di scissione” nell’articolo pubblicato ieri dal Messaggero a firma Mario Ajello, dove si fanno i nomi di parlamentari pentastellati pronti a fare quanto ha fatto Renzi con il Pd. Sempre ieri ha fatto scalpore la dichiarazione di Alessandro Di Battista furiosamente contraria all’alleanza con il Pd. “Il M5s è ormai solo il braccio politico di una entità commerciale, la Casaleggio Associati, che ha già eliminato Beppe Grillo”, ci ha detto ancora.



Sono ore difficili all’interno del M5s. Cosa ne pensa di questa scissione paventata nell’articolo del Messaggero e delle dichiarazioni di Di Battista?

Mettiamo subito in chiaro una cosa: Di Battista non ha nessun ruolo ufficiale nel Movimento ed è mal sopportato dalla gran parte di parlamentari 5 Stelle. Questa seconda cosa non la dico solo io, la dicono in tanti. È evidente, e lo ha pure detto, che aveva bisogno di avere di nuovo un lavoro e non vedeva l’ora di andare a votare per essere rieletto dopo aver saltato un giro per prodursi in quella ridicola esposizione del suo talento giornalistico. Il Movimento ormai è come tutti gli altri partiti, dove ci si parla per interviste o post su Facebook o Twitter.



Ma Di Battista ha presa almeno sulla cosiddetta base, i militanti?

La famosa base dei militanti è qualcosa di impalpabile e non esiste più. Ci si giostra sempre sui due soliti interrogativi: la base cosa vuole e se il movimento è di destra e di sinistra.

Che cosa è allora oggi il Movimento?

Il Movimento è Davide Casaleggio, la democrazia diretta è buona se è intermediata da lui. La base non esiste più da tempo, il M5s è il braccio politico di una entità commerciale.

Di questa paventa scissione di cui si legge sul Messaggero invece che idea si è fatto?

Una prima impressione è che i nomi dei parlamentari che sarebbero pronti alla scissione sono assai variegati, vengono messi insieme persone con posizioni politiche molto diverse fra loro. Mettere insieme Toninelli con l’area Fico ce ne vuole, come mettere insieme Renzi con Fratoianni nel centrosinistra.



Quindi?

È indicativo che il Movimento abbia voluto immediatamente smentire il contenuto dell’articolo, perché di solito non lo fanno e quando lo fanno vuol dire che c’è molto di vero in quanto pubblicato. Chi ha parlato con Ajello penso possa essere un esponente di rilievo, non uno dei membri storici, ma che ha avuto un grande ruolo nella composizione di questo governo e che nella ripartizione dei ministeri si è sentito trattato non all’altezza del ruolo che ha avuto.

Esattamente come Renzi? Si tratta dunque di una sorta di messaggio in codice per Di Maio?

Credo di sì, infatti la vera notizia di questo articolo è la fonte, chi ha scritto l’articolo, Mario Ajello, non è uno sprovveduto, se ha dato voce e tanto spazio a questa persona vuol dire che è di altissimo livello e ha la massima considerazione.

Si sente di fare un nome?

No, non mangio nel piatto dei colleghi però l’identikit che ho fatto fa capire facilmente di chi si tratta.

Grillo, che era sparito per lungo tempo e adesso è tornato a farsi sentire, che ruolo gioca in tutto questo?

Non lo so. Quello di cui ho la certezza, perché raccontato da chi ha posizioni di rilievo nel Movimento, è che quello che lui può fare o dire di male nei confronti della leadership attuale lo fa e lo dice. Non ama essere stato messo da parte.

Da chi? Davide Casaleggio?

Di sicuro dall’attuale leadership. Se vuole saperne di più rilegga quanto abbiamo scritto io e Marco nel nostro libro a proposito dell’ultima telefonata di Grillo a Gianroberto Casaleggio prima della sua morte.

Ce lo ricordi.

Si concluse con un memorabile “vaffa” di Gianroberto a Beppe, pubblicato da noi e mai smentito.

Che cosa era successo?

C’era una rivoluzione in corso, da un giorno all’altro il blog di Grillo diventò Blog delle Stelle e lui si staccò dalla galassia Casaleggio per ricomparire con un blog tutto suo. Sarebbe bello ma sarà impossibile, che un uomo come lui che è stato di grande successo e ha sempre voluto dare di sé l’immagine di uomo a una sola dimensione, dicesse una volta per tutte che cosa pensa davvero della sua creatura. Il coraggiosissimo Grillo invece non riesce a fare l’ultimo passo: perché?

Già: perché?

Una delle battute migliori di Beppe era quella dell’essere “in leggerissima controtendenza”. Il Beppe Grillo di 10 anni fa è in leggerissima controtendenza con il suo fare democristiano degli ultimi tempi.

Che cosa pensa di questo governo? Riuscirà a rimanere in piedi?

La mia sensazione è che questo tipo di maggioranza magari potrà andare avanti, ma con un rimescolamento delle carte. I problemi del Pd fanno da contraltare a quelli che ci sono nel Movimento. Credo che Conte come presidente del Consiglio non durerà moltissimo, questa maggioranza durerà più di Conte, con sommovimenti nei due azionisti di governo. Non è un grande spettacolo per chi voleva rivoluzionare la politica.

(Paolo Vites)