Il Governo giallorosso è nato da poche ore, ma c’è da registrare un clima di altissima tensione nel M5s. Le decisioni prese dagli alti dirigenti grillini hanno avuto delle ripercussioni degne di nota all’interno del Movimento, a partire dalla scelta di Riccardo Fraccaro come nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: rapporti tesi tra il premier Conte e il capo politico Di Maio, con il primo che avrebbe voluto al suo fianco anche Roberto Chieppa, attualmente segretario generale del capo del Governo. Come sottolinea La Stampa, “l’avvocato del popolo” avrebbe voluto dividere a metà le deleghe, consegnando al suo uomo di fiducia quelle pesanti sul fronte legislativo. Ma non solo: a complicare le cose in casa grillina è la rottura tra Di Maio e Spadafora, tra i più importanti consiglieri dell’attuale Ministro degli Esteri. «Una distanza incolmabile», dicono fonti qualificate: tra i principali fautori dell’accordo col Pd, Spadafora si sarebbe aspettato la nomina a sottosegretario di Palazzo Chigi. Ipotesi mai presa in considerazione da Di Maio…
CAOS M5S, CONTE NELLA BUFERA PER LA DELEGA AI SERVIZI SEGRETI
Spadafora ha dovuto ripiegare sul Ministero per le politiche giovanili, dicastero che aveva indicato in prima persona cogliendo l’eredità di Giancarlo Giorgetti. E, come dicevamo, anche il premier Conte ha destato qualche malumore in casa M5s: il giurista terrà ancora una volta per sé la delega ai Servizi segreti, mossa che ha suscitato l’ira di alcuni esponenti grillini. Senza dimenticare la faida sottosegretari: «Il Movimento non è un ufficio di collocamento», l’ammonimento in una nota congiunta di Marta Grande, Filippo Gallinella, Carla Ruocco, Giuseppe Brescia, Marialucia Lorefice, Gianluca Rizzo e Luigi Gallo. Ma la tensione è palpabile, con tanti “big” pentastellati che aspettano notizie sul futuro ruolo all’interno della compagine di Governo, basti pensare a Barbara Lezzi, Elisabetta Trenta e Laura Castelli. Discorso diverso per quanto riguarda Danilo Toninelli, deluso dall’estromissione dal nuovo esecutivo sia per forma che per sostanza: secondo Il Messaggero, avrebbe rispedito al mittente l’offerta di Di Maio di scegliere in quale dicastero approdare in veste di viceministro.