Il virgolettato riportato ieri dall’agenzia Ansa dice così: “Io credo che occorra, di fronte a un fenomeno così, pensare in maniera adeguata: le regole di Dublino sono preistoria, era un altro mondo, non c’era una migrazione di massa, è come fare un salto in un’altra era storica. Sono una cosa fuori dalla realtà”. Questa frase non è stata pronunciata da Matteo Salvini e neppure da Giorgia Meloni ma dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante una conferenza stampa. E ha aggiunto: “Occorre uno sforzo insieme, prima che sia impossibile governare il fenomeno migratorio, in modo da affrontarlo con nuove formule”. Il capo dello Stato era a Siracusa assieme al collega tedesco Walter Steinmeier: i due hanno parlato di clima, energia e migranti. Hanno pure sorvolato le aree della Sicilia devastate dagli incendi e visitato centri di accoglienza.
“Preistoria”. “Una cosa fuori dalla realtà”. Sono espressioni senza precedenti. Dunque, anche il Quirinale si è convinto che la revisione degli accordi di Dublino – in base ai quali deve farsi carico di accogliere i migranti il Paese dove avvengono gli sbarchi – è indispensabile. Significativo anche che queste dichiarazioni siano state rilasciate al fianco del presidente tedesco: un asse Berlino-Roma che offre una sponda al dialogo Bruxelles-Roma che Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni tentano faticosamente di saldare. Mattarella ha citato esplicitamente i dieci punti proposti dalla presidente della Commissione Ue definendoli “interessanti” e ha invocato “soluzioni europee coraggiose da studiare approfonditamente e con serietà da parte dei governi”. Anche Steinmeier ha convenuto che “serve una soluzione Ue” perché “gli approdi devono diminuire”. Solo l’altro giorno la premier italiana all’Onu aveva detto che “serve l’aiuto di tutti”.
L’auspicio a una “soluzione Ue” espresso congiuntamente dai presidenti di Italia e Germania è arrivato nel giorno in cui la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha bocciato la politica francese di respingere i migranti alle frontiere interne. La direttiva Rimpatri va sempre applicata; in altre parole, gli irregolari hanno il diritto di poter beneficiare sempre di “un certo termine per lasciare volontariamente il territorio. L’allontanamento forzato avviene solo in ultima istanza”. Un pronunciamento emesso proprio mentre Parigi ha schierato l’esercito al confine tra Mentone e Ventimiglia per bloccare il passaggio dei profughi sbarcati a Lampedusa. Pare che ogni giorno avvengano 200 respingimenti.
Le parole di Mattarella puntellano l’azione del governo Meloni, che a un anno dalla vittoria elettorale non mostra più la compattezza degli inizi. Ma scompaginano anche il fronte di opposizione, visto che Giuseppe Conte conferma di voler prendere le distanze dal Pd sulla questione migranti. I 5 Stelle sono d’accordo sulla battaglia per il salario minimo ma non sulla linea dell’“immigrazione indiscriminata”. Sulle frontiere interne l’isolamento maggiore ora lo rischia il Pd e Elly Schlein.
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