Dopo “il caso Oms” nei giorni scorsi presentato da “Report“ e smentito da alcuni siti anti-bufale, la trasmissione di Sigfrido Ranucci torna a parlare di Oms lanciando presunti nuovi scoop sul famoso ormai dossier di critiche alla gestione italiana del Covid-19, “censurato” dalla stessa Organizzazione secondo il programma tv di inchieste. Nella prossima puntata infatti “Report” torna a raccontare la vicenda dei documenti esclusivi per capire realmente cosa successe nelle stanze dell’Oms nei mesi della prima ondata. Soprattutto, si cercherà di capire perché quel rapporto venne “criptato”, perché vi furono diversi “indicenti diplomatici” appena prima dei lockdown mondiali; ma non solo, come sottolinea la stessa Report, si indagherà anche sul «cattivo uso di fondi della cooperazione, immunità diplomatica usata da scudo contro le convocazioni della procura di Bergamo e una curiosa comunione di intenti tra i pezzi grossi dell’Oms e il nostro ministero della Salute».
RANIERI GUERRA (OMS) PARLA CON PM BERGAMO
Il 5 novembre scorso tra l’altro il membro Cts e direttore vicario Oms, Ranieri Guerra, è stato chiamato dalla Procura di Bergamo per rispondere ad alcune domande nel merito dell’inchiesta sulle mancate chiusure di Alzano e Nembro: ma è sul nodo del documento “scomparso” che Report ribadisce l’oscuro mistero sui contenuti stessi di quelle dichiarazioni rese da Guerra davanti ai giudici. «Nei confronti degli autori del rapporto l’Oms ha spedito una nota ai magistrati e ai ministri Di Maio e Speranza: i suoi ricercatori godono di immunità diplomatica e dunque non sono tenuti a rispondere alla procura. Insomma, l’Oms li ha invitati a non presentarsi, anche contro la loro volontà di testimoniare», conclude “Report” rimandando alla puntata di lunedì 30 novembre novità e potenziali altri scoop nell’intricata vicenda che parte fin dal piano pandemico italiano approvato nel 2017. Come sottolineava il Corriere della Sera edizione Bergamo solo tre settimane fa, non è stato poco l’imbarazzo negli uffici del procuratore Antonio Chiappani «quando i magistrati che indagano per epidemia colposa hanno dovuto chiedere a Ranieri Guerra, oggi vice direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, come mai il Piano pandemico italiano approvato nel 2017, quando lui era direttore del ministero della Salute, avesse contenuti non simili ma identici a quello del 2006». Addirittura in alcuni passaggi, spiegano le fonti della procura al Corriere, sono identiche anche le date: «a pagina 15 del documento, per esempio, si legge, nel capitolo “Utilizzo di farmaci antivirali”.