BONACCINI CON LETTA: “MELONI È CAPACE E BRAVA, NEL PD C’È CHI VINCE IN TV…”

È una lite continua quella che attraversa l’anima della dirigenza Pd a pochi giorni dalle Primarie del 26 febbraio e dopo una sconfitta elettorale alle Regionali solo “contenuta” dal fatto di essere stato il miglior partito dell’opposizione. Dopo l’intervista di Enrico Letta al New York Times e le parole ampiamente criticate da parte dei Dem sulla Premier Giorgia Meloni, la tensione non diminuisce: già ieri dopo il commento al NYT del Segretario uscente («La signora Meloni è stata meglio di quanto ci aspettassimo sulle questioni economiche e finanziarie […] è forte: è in quella luna di miele piena, senza alternativa all’interno della maggioranza e l’opposizione divisa»), il candidato alle Primarie Stefano Bonaccini aveva rincarato la dose aumentando l’acredine nelle altre mozioni: «Giorgia Meloni non è una fascista, è una persona molto capace ha idee molto diverse dalle mie, dovrà dimostrare di essere all’altezza di guidare il governo italiano. Usiamo misura nelle critiche perché son appena arrivati. Noi ci siamo stati quasi ininterrottamente per 11 anni».



Intervistato oggi da “Forrest” su Rai Radio1 il Governatore dell’Emilia Romagna è tornato sulla vicenda Pd-Meloni chiarendo il suo punto di vista: «i complimenti alla Premier? I cittadini hanno deciso loro chi andava al governo. Ora si discute su una dichiarazione estrapolata, ma ci siamo capiti. Io voglio che si vinca nelle urne e non nei talk show o sui giornali, cosa che a troppi del gruppo dirigente è piaciuta in questi anni. E infatti al governo è andata la Meloni…». Alle domande insistenti dei conduttori in merito alle polemiche scoppiate ieri tra i dirigenti Pd, Bonaccini ha replicato «Io ho risposto su una questione sul tema Europa, dove ho aggiunto che in Europa manca l’autorevolezza da parte del governo». Ribadendo il concetto e lanciando altra “fiele” contro parte del suo stesso movimento, Bonaccini conclude «Mi si rimproverava di non parlare troppo male di Salvini tre anni fa e contemporaneamente mi si diceva: perderai se non ne parli male. Ho vinto con quasi 10 punti di distacco. A me piace vincere nelle urne, a qualcuno del Pd piace vincere nelle interviste e nei talk show».



IRA SCHLEIN CONTRO BONACCINI-LETTA: LA NOTA DEL PD, LA REPLICA DI ORLANDO

Come già visto ieri, anche oggi la candidata sfidante principale alla mozione Bonaccini nelle Primarie, Elly Schlein,  è tornata sulle dichiarazioni di Letta e del Governatore emiliano sulle capacità della Premier: «Meloni brava e capace? La sostanza è che non sono d’accordo con le dichiarazioni di Bonaccini». In una nota ieri la deputata dem aveva aggiunto come «credo che Giorgia Meloni non abbia ancora trovato la postura nel nuovo ruolo. Lo penso dal primo discorso che ha tenuto alla Camera e sulla vicenda Delmastro e Donzelli. Credo che la destra non abbia aumentato la portata del proprio consenso, ma ha saputo mantenerlo. Alle ultime politiche hanno preso gli stessi voti del 2018. Credo che non passerà molto tempo per la prossima delusione». Replica a distanza arriva immediata con Bonaccini che ancora su Rai Radio 1 afferma «Quasi tutto il gruppo dirigente di questi anni sta con lei e non con me. Noi non dobbiamo allontanare nessuno, ne abbiamo allontanati troppi, dobbiamo richiamare. Ma il gruppo dirigente va assolutamente cambiato».



Ma lo scontro principale nel Pd è stato quello visto tra ieri e stamane tra il dirigente storico ed ex Ministro Andrea Orlando e la base del partito ancora vicino ad Enrico Letta (e allo stesso Bonaccini). Replicando direttamente alle parole del Segretario al NYT, il sostenitore di Elly Schlein alle Primarie ha sottolineato che «Qualcosa non va. Mettiamoci d’accordo compagni e amici […] Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo? Davvero, mettiamoci d’accordo». In serata ieri fonti del Nazareno lasciano trasparire una certa irritazione per l’intervento di Orlando e fanno sapere in una nota “anonima”: «Dispiace che Andrea #Orlando travisi completamente le dichiarazioni di Enrico Letta al New York Times ai fini di una polemica interna che non ha alcun fondamento. Il segretario si è limitato ad esprimere un giudizio positivo, che peraltro conferma, sul fatto che la premier Giorgia Meloni non ha infranto le regole di bilancio e le regole dell’euro, a differenza di quanto negli anni aveva detto di fare. Basta del resto leggere per intero l’articolo, con i virgolettati testuali, perché non sorgano fraintendimenti». Scontro finito? Macché, stamattina è l’ufficio stampa dell’ex Ministro dem a tornare alla carica: «Dispiace che fonti anonime del Nazareno, che non si sa se parlino a nome di tutto il partito, scambino per polemica una osservazione rivolta da Andrea Orlando sul rischio di messaggi contraddittori. Una opinione in quanto tale generica, che non si può ridurre a polemica. Di questo il #PD non ne ha bisogno». 10 giorni alle Primarie e la tensione in casa Pd è tutt’altro che minima…