REGIONALI LAZIO 2023, D’AMATO PROVA L’ACCORDO CON IL M5S: IRA CALENDA
Non ci sarà alcun accordo in extremis per le Elezioni Regionali Lazio del 12-13 febbraio 2023 nel vasto campo del Centrosinistra: le ultime convulse ore di campagna elettorale avevano portato all’incredibile (viste le tempistiche) proposta di Alessio D’Amato alla sfidante Donatella Bianchi di unirsi in un ticket Pd-M5s-Terzo Polo-AVS. Giusto il tempo di scatenare le ire di Carlo Calenda e dei renziani, quando poi in giornata il capogruppo 5Stelle alla Camera Francesco Silvestri chiudeva definitivamente ogni ipotesi di alleanza in vista delle Regionali 2023. Tutto però era partito dalle considerazioni dei vertici dem romani osservando i sondaggi che certificano l’oggettiva dispersione di voti nel campo Centrosinistra tra Pd e M5s: e così il 4 gennaio ospite di “Tagadà” su La7, il candidato Del-Terzo Polo Alessio D’Amato annuncia «Da parte mia le porte sono sempre aperte al Movimento 5 Stelle, anche per un accordo in extremis. Se Donatella Bianchi volesse fare un ticket sarebbe una cosa gradita».
Del resto l’alleanza – seppur piuttosto turbolenta – tra Pd e M5s è durata in tutta l’ultima giunta Zingaretti: «davvero Conte vuoi regalare la Regione Lazio alla destra? Vuoi assumerti questa gravissima responsabilità? Alessio D’Amato è il migliore assessore della giunta di cui M5s fa parte. È inspiegabile il vostro comportamento, speriamo in un ripensamento», aveva tuonato sempre ieri sui social la dem Monica Cirinnà. Chi non aveva gradito per nulla il tentato riavvicinamento tra Partito Democratico e 5Stelle è il leader di Azione Carlo Calenda, così come la componente renziana nel Terzo Polo: «Faccelo sapere rapidamente in tempo per presentare un nostro candidato alternativo a questo eventuale pastrocchio con i 5S. Basta giochini e alchimie. Parliamo di programmi». Ulteriore veto al ticket D’Amato-Bianchi arriva anche da PiùEuropa di Benedetto Della Vedova: «Quando abbiamo espresso il nostro convinto sostegno ad Alessio D’Amato per le regionali del Lazio, abbiamo esplicitamente chiarito che lo facevamo in una coalizione senza il M5S».
M5S STRONCA IL PD E CHIUDE ALLA PROPOSTA DI D’AMATO
Il caos per le Elezioni Regionali nel Lazio ha visto poi, dopo la proposta di D’Amato ai 5Stelle, una prima apertura importante da parte dell’Alleanza Verdi-Sinistra che pure sostiene Donatella Bianchi assieme al M5s: «Abbiamo apprezzato la dichiarazione di apertura di Alessio D’Amato nei confronti del Movimento 5 Stelle per la ricomposizione dell’alleanza regionale. Ricordo che tutt’ora nella giunta laziale ci sono due assessori M5S: dunque il Movimento ha l’opportunità di rimettere in campo una proposta unitaria per battere la destra», ha commentato il deputato di AVS Filiberto Zaratti.
Tutto però inutile visto che poche ore dopo è il capogruppo alla Camera del M5s a rappresentare plasticamente il giudizio del leader Giuseppe Conte: «Nel Lazio non ci sono più margini per accordi con il Pd. Lo abbiamo detto in modo chiaro e trasparente. Con noi non serviva parlare di poltrone, serviva parlare di programmi, di progetti e dire un chiaro no all’inceneritore. Siamo coerenti con la nostra storia e non possiamo accettare un ambientalismo ad intermittenza in una colazione guidata da chi, come Renzi e Calenda, è già la stampella annunciata di questo governo», scrive su Facebook il grillino Francesco Silvestri. Intervistata dal “Fatto Quotidiano” la diretta protagonista e candidata con il M5s alle Regionali Lazio 2023, Donatella Bianchi, smentisce accordi con D’Amato: «Io sono arrivata quando si era già chiusa ogni ipotesi di intesa, e comunque gli accordi si fanno sui programmi, cioè sulle cose da fare per i cittadini. Invece il Pd ha calato dall’alto un candidato e ha insistito sull’inceneritore di Roma, che rappresenta solo un’occasione persa».