Non si placa il “caso Report” specie dopo la pubblicazione dei video “nascosti” de “Il Riformista” che ritraggono Sigfrido Ranucci nello spiegare ad un suo confidente l’abitudine presunta nel “confezionare servizi contra-personam”: la polemica non scende anche se in Rai apparentemente tutto resta “sopito” dopo la nomina del conduttore di Report a nuovo vicedirettore di genere .



Sul tema oggi ritornano tanto il quotidiano diretto da Piero Sansonetti quanto “Libero Quotidiano” mostrando proprio i “mugugni” interni a Viale Mazzini sulla situazione potenzialmente burrascosa di Ranucci: le lettere anonime, gli insulti ai commissari di Vigilanza Ruggieri e Faraone e le accuse ricevute di fare “dossieraggio”, ma ancora le contro accuse del giornalista ai politici che lo vorrebbero cacciare da Report con la «scusa dei finti dossier». Insomma di tutta questa baraonda per il momento i vertici Rai non sembrano aver preso alcuna decisione, forse in attesa di chiarire l’esatta situazione: «Quello che dice Sigfrido Ranucci nel video pubblicato dal Riformista… I messaggini di minacce ai politici… chiunque altro sarebbe stato cacciato dalla Rai, radiato dall’Ordine e indagato per truffa, peculato e danno erariale», questi i rumors riportati oggi da “Libero” e “Il Giornale” tra diversi colleghi giornalisti rimasti anonimi ma che lavorano in Rai.



I VIDEO DI RANUCCI “CORRONO” IN RETE

«Presento un’interrogazione in Commissione Vigilanza per chiedere conto della veridicità di queste notizie a tutela della Rai, dell’informazione pubblica, dei professionisti che vi lavorano e di una trasmissione di inchiesta storica che non può diventare una centrale di dossieraggi anonimi, una macchina del fango sospinta, a quanto riporta il giornale, dal suo conduttore. Penso che davvero ci si debba fermare a riflettere sulla vera natura di una delle trasmissioni di punta della Rai perché francamente dopo gli episodi gravissimi di questi giorni sarà il caso che i vertici dell’azienda facciano chiarezza», sono le nuove parole odierne rilasciate da Davide Faraone, senatore IV e membro della Commissione di Vigilanza. Dalla medesima commissione giunge l’invito pressante all’ad Fuortes di ottenere «risposte immediate» circa quanto sta avvenendo all’interno di Report sulla situazione di Sigfrido Ranucci. «Quale altra azienda al mondo tollererebbe una cosa simile? Toc toc Carlo Fuortes. C’è qualcuno in Rai che vuole dire qualcosa su questa pagina indegna per il servizio pubblico?», si chiede ancora un altro esponente di Italia Viva, Luciano Nobili. Dai dossier ai rapporti con i servizi segreti, passando per le minacce-accuse lanciate ad alcuni membri della Commissione: Ranucci si difende dicendo che è un tutto un amplio “piano” per poterlo far fuori da Report e minaccia querele a chi diffonde prove false sul presunto caos interno a Report. Nel frattempo le visualizzazioni dei video lanciati da “Il Riformista” corrono in rete facendo montare ancora di più la polemica sul “metodo-Report” nel confezionare inchieste e servizi: se si tratti di un enorme equivoco o di basi concrete per un maxi scandalo nel servizio pubblico toccherà ora alla Rai valutarlo.

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