Finisce al centro delle cronache l’istituto alberghiero Carlo Porta di Milano, dopo che uno studente della stessa scuola superiore è stato punito per essersi presentato a lezione con i capelli blu. A denunciare la vicenda, come si legge su Milanotoday.it, è stata l’unione degli studenti della stessa scuola, che attraverso un comunicato ha denunciato: “Ad un alunno della nostra scuola è stato imposto di cambiare colore di capelli per non incorrere in note disciplinari, per colpa di una tinta che non è risultata di gradimento ai responsabili della nostra scuola”, sottolineando come lo stesso studente abbia poi deciso di rasarsi per di evitare un richiamo.
“Un semplice blu – hanno proseguito gli studenti – ha innescato una bomba ad orologeria, nonostante l’alunno si sia attenuto alla ingiusta imposizione, tagliandosi i capelli lasciando solo qualche centimetro per non rasarsi totalmente; l’istituzione scuola ha imposto ancora all’alunno il divieto di entrare nell’istituto tranne che se non si fosse rasato totalmente“.
CAPELLI BLU AL CARLO PORTA DI MILANO: LA REPLICA DELLA PRESIDE
L’unione degli studenti del Carlo Porta ha quindi aggiunto che la tinta di capelli “non è regolamentata né vietata dal regolamento scolastico, non inficia assolutamente i criteri igienici e di sicurezza”, e non vi è traccia ci alcuna legge “nell’ordinamento italiano che vieti tale tinta”. La dirigente Rossana Di Gennaro, ha replicato attraverso una circolare, in cui vengono specificati chiarimenti sull’abbigliamento: “Si precisa che gli studenti che nella giornata scolastica abbiano solo attività di laboratorio per le quali è prevista apposita divisa, sono tenuti a presentarsi a scuola con un abbigliamento consono e assimilabile per stile e colori alla divisa. Si prega perciò di evitare di indossare un abbigliamento troppo difforme dalla richiesta, come per esempio: pantaloni con strappi, tute da ginnastica, felpe, scarpe da ginnastica”. Una replica che non ha convinto gli studenti che per la giornata di oggi, 16 febbraio, hanno organizzato una protesta davanti all’istituto con tanto di parrucche colorate.