Pesaro è la Capitale italiana della cultura 2024. L’annuncio ufficiale è arrivato nella mattinata di oggi, mercoledì 16 marzo 2022, per bocca del ministro della Cultura, Dario Franceschini. La città marchigiana ha superato nella finalissima le altre nove città finaliste (Ascoli, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Sestri Levante con il Tigullio, Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento, Viareggio e Vicenza). Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ha appreso pochi minuti fa la notizia e – riporta “La Repubblica”, ha dichiarato di volere dedicare questa vittoria alla città ucraina di Kharkiv, flagellata dal conflitto bellico avviato dalla Russia.



Gli ha fatto eco l’assessore alla Cultura della Regione Marche, Giorgia Latini, che ha definito questo traguardo “un grande orgoglio, che fa salire la nostra terra sul gradino più alto del podio”. Un risultato che deve essere attribuito, a suo giudizio, “alla capacità di creare un progetto che mixa natura e cultura. Spero sia l’occasione per assistere a un vero e proprio rilancio delle Marche, a partire dalle aree interne: rete e progettazione integrata saranno gli obiettivi strategici della politica culturale regionale per la rigenerazione dei borghi”.



CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2024: LE 10 CITTÀ FINALISTE

Oggi, mercoledì 16 marzo 2022, sarà proclamata la Capitale italiana della cultura 2024. Nella mattinata odierna, infatti, l’apposita Commissione istituita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sarà chiamata ad assumere una decisione definitiva su quale sarà, tra le dieci città finaliste, quella che avrà l’onore di fregiarsi tale titolo. La short list è piuttosto variegata e comprende località che, ciascuna per una ragione diversa, meriterebbe davvero di essere premiata, ma, trattandosi di una finale, si sa che l’onore della vittoria può competere a una soltanto di esse.



In lizza e con le dita incrociate ci sono Ascoli Piceno, Mesagne, Pesaro, Siracusa, Viareggio, Chioggia, Grosseto, Sestri Levante con il Tigullio, l’Unione dei comuni Paestum-Alto Cilento e Vicenza. Una rosa di candidature che, come riporta “Il Resto del Carlino”, secondo Vittorio Sgarbi vedrebbe in pole position Ascoli, Pesaro e Vicenza. A giudizio del critico saranno queste tre a contendersi il primo posto finale, ma nessun verdetto è ancora stato scritto e le ricche peculiarità che ciascuna delle città che aspirano a rivestire il ruolo di Capitale italiana della cultura 2024 fanno sì che la tenzone sia più tirata che mai e incerta sino all’ultimo istante.

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2024: IN PALIO UN MILIONE DI EURO

Come si legge sul sito beniculturali.it, il titolo di Capitale italiana della Cultura è nato “dalla vivace e partecipata competizione che culminò il 17 ottobre 2014 nella designazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. L’impegno, la creatività e la passione che avevano portato le sei finaliste a costruire dei dossier di candidatura di elevata qualità progettuale convinsero il Governo a proclamare le altre cinque concorrenti, ossia Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, Capitali Italiane della Cultura 2015 e a indire contestualmente una selezione per individuare, a partire dal 2016, la città meritevole di questo titolo”.

A operare la scelta è una commissione di sette esperti di chiara fama nella gestione dei beni culturali. La città vincitrice, grazie anche al contributo di un milione di euro messo in palio, “può mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità”. Nell’albo d’oro, a Mantova seguirono Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma nel 2020 e nel 2021 (titolo prorogato per effetto della pandemia di Coronavirus). Nel 2022 sarà Procida, mentre nel 2023 sarà il turno di Bergamo e Brescia. Quale sarà, invece, la Capitale italiana della Cultura 2024?