E’ stata ripristinata la scorsa a capitano Ultimo, il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio. Pochi giorni fa, nonostante ricorso al Tar dello stesso, al militare dell’arma, colui che aveva arrestato negli anni ’90 Totò Riina, gli era stata levata la protezione, ma a seguito, forse, di una “sommossa popolare”, lo stato è tornato sui suoi passi. Il Consiglio di Stato ha infatti deciso di ripristinare la scorsa, “tutela su auto non protetta”, decidendo così di sospendere la decisione del Tar, che aveva confermato il provvedimento emesso dal ministero dell’interno. Il CdS ha messo in evidenza uno dei recenti episodi accaduti a Ultimo, che poco tempo fa aveva ricevuto una busta con un messaggio minatorio, recapitata presso l’associazione “Volontari Capitano Ultimo onlus”. La decisione del Consiglio di Stato verrà poi discussa dalla Camera di Consiglio il prossimo 20 febbraio, in vista della decisione definitiva.



CAPITANO ULTIMO, SCORTA RIPRISTINATA: “CHI SERVE LO STATO DEVE ESSERE DIFESO”

“Si dovrà – fa sapere lo stesso organo – in modo approfondito chiarire se, allo stato attuale delle indagini su detto episodio che lo stesso Tar ha ritenuto rilevante, sia possibile escludersi il possibile compimento di azioni criminose in danno dell’appellante, e cioè negare che la situazione di possibile esposizione sussista”. Soddisfatto ovviamente lo stesso Ultimo, che all’apprendere la notizia ha spiegato: “Chi serve lo Stato deve essere difeso – le sue parole riportate dall’edizione online di Repubblica, affidate al legale, Antonino Galletti – grazie a chi mi ha sostenuto. Ho sempre confidato nella magistratura e la decisione di oggi mi conferma che ho fatto bene. Mi auguro – ha concluso il colonnello Sergio De Caprio – che l’amministrazione dell’Interno e della Difesa vogliano assumere tutte le iniziative necessarie per assicurare la tutela, che non chiedo per me stesso ma per i miei famigliari e colleghi con i quali lavoro ogni giorno”.

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