Gli 007 dell’Ucraina negli ultimi due anni di conflitto hanno uccido “moltissimi” ucraini sostenitori della Russia. A rivelarlo, in via ufficiosa, è stato il comandante dell’agenzia di intelligence Sbu, il generale Vasyl Malyuk, durante una lunga intervista per l’emittente Ictv, poi ripresa anche dal quotidiano Kyiv Post. Rivelazioni, però, che non trovano alcuna conferma, e lo spiega anche lo stesso Malyuk che specifica chiaramente come “ufficialmente non lo ammetteremo mai“.
Tutti i cittadini presi di mira dalla campagna di omicidi ordita dagli 007 dell’Ucraina, spiega Malyuk, erano accusato a vario titolo di collaborare con le autorità dell Russia, per l’arresto o la tortura di altri cittadini ucraini. Kiev ovviamente non può assumersi la responsabilità degli omicidi o dei tentati omicidi, ma il generale afferma di poter “offrire alcuni dettagli”. La campagna è condotta, spiega lo 007 dell’Ucraina, partendo dall’individuazione del presunto colpevole, collaborando con le autorità locali nel caso di trovasse su territorio straniero. Confermato l’obiettivo e la sua colpevolezza, con la luce verde dello Stato in cui si trova, si procede all’eliminazione mirata e precisa.
Capo 007 Ucraina: “Moltissimi sostenitori della Russia uccisi, ma ne seguiranno altri”
Malyuk non sa fornire dettagli esatti di quanti cittadini/traditori dell’Ucraina siano stati concretamente uccisi dagli 007 nella campagna di assassini, ma ritiene che sia già ora “notevole”. Non solo, perché prevede anche che “ne avverranno molti altri“. Sempre la rete di intelligence di Kiev, ha rivendicato ancora il capo della Sbu, ha condotto una campagna di distruzione delle raffinerie di petrolio russe, distruggendone 15 nel solo 2024 con una riduzione della produzione russa stimata attorno al 12%.
Gli 007 dell’Ucraina, inoltre, sono collegati sia all’esplosione del ponte di Kerch, per il quale Malyuk si dice pronto, una volta che “i russi risolveranno la capacità di carico”, ad inviare “un altro ‘biglietto d’auguri'”. Nel 2023, poi, ha anche rivendicato di aver colpito 11 differenti navi da guerra russe grazie a “barche robot kamikaze che trasportavano esplosivi”. Immediata (ma apparentemente scollegata) la reazione del Cremlino, che dopo l’intervista del capo degli 007 in Ucraina, l’ha bollato come “terrorista”, emanando nei suoi confronti un mandato di arresto, relativo alla rivendicazione fatta nel 2023 della distruzione del ponte di Kerch.