Bill Burns, capo della CIA ha incontrato il suo omologo russo, Sergey Naryshkin, nelle scorse ore a Ankara. Il colloquio, in base a quanto annunciato da un portavoce della Casa Bianca e riportato dal New York Times, ha rappresentato un monito a Mosca sull’uso delle armi nucleari nel corso della guerra in Ucraina e sulle conseguenze che questo può avere sul mondo. Il presidente Vladimir Putin ha infatti in diverse occasioni avvertito che “utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione” per proteggere i suoi nuovi territori. Una minaccia non troppo velata.
Il tentativo degli Stati Uniti è stato per cui quello di comunicare con la Russia sulla gestione dei rischi. Inoltre, come comunicato, il colloquio tra i due numeri uno dell’intelligence abbia riguardato anche i casi di cittadini statunitensi detenuti ingiustamente nel territorio russo. Nell’agenda non ci sarebbe stato spazio invece per trattare dei negoziati della guerra in Ucraina.
Capo CIA incontra omologo russo: nessun colloquio per la pace
La Casa Bianca, in merito all’incontro tra Bill Burns, capo della CIA, ed il suo omologo russo , Sergey Naryshkin, avvenuto ad Ankara, ha ribadito che l’americano “non stava conducendo negoziati di alcun tipo” e che “non stava discutendo di una soluzione della guerra in Ucraina”. Ciò non sarebbe stato d’altronde possibile senza la presenza di funzionari del Paese di Volodymir Zelensky. L’annuncio ufficiale è arrivato dopo una fuga di notizie dal Cremlino all’indomani della riconquista di Kherson da parte dell’Ucraina.
I colloqui ad ogni modo fanno presagire che ci sia la possibilità di trovare alcune soluzioni diplomatiche al conflitto, dato il momento che quest’ultimo sta vivendo. Ad oggi, tuttavia, non ci sarebbe nulla di concreto. A ribadirlo è stato anche il presidente americano Joe Biden al vertice del G20. “Non ci impegneremo in alcun negoziato. Non c’è niente nell’Ucraina senza l’Ucraina. Questa è una decisione che l’Ucraina deve prendere”, aveva affermato.